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Massive Attack, Brian Eno, Fontaines D.C. e Kneecap hanno formato un’associazione per difendere gli artisti pro Palestina L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
È morto lo scrittore di culto Gilberto Severini Nel 2011 era arrivato tra i finalisti allo Strega con il libro "A cosa servono gli amori infelici".
I due maggiori premi letterari giapponesi quest’anno non sono stati assegnati perché non c’erano romanzi abbastanza belli I prestigiosi premi Akutagawa e Naoki, da regolamento, hanno deciso di saltare l’annata perché nessun candidato meritava di essere premiato.
Adolescence è la serie più vista nel 2025 su Netflix, persino più di Squid Game La serie inglese domina la classifica dei contenuti originali più visti, confermandosi così l'evento televisivo dell'anno.
I meme e le fake news sul cold kiss-gate, la coppia di amanti beccata al concerto dei Coldplay, sono fuori controllo Andy Byron e Kristin Cabot, loro malgrado, sono diventati la coppia più famosa di tutta internet.
In Giappone hanno organizzato un torneo di Tekken 8 per gli anziani delle case di riposo Otto partecipanti, tra i 60 e i 90 anni, che hanno dimostrato inaspettato talento videoludico.
Zadie Smith farà il suo esordio da cantante nel nuovo album di Blood Orange Per ascoltarla dovremo aspettare il 29 agosto, data di uscita di Essex Honey.
L’Odissea di Nolan esce tra un anno ma la prevendita dei biglietti è già partita e ci sono anche i primi sold out Negli Usa e in Inghilterra le sale IMAX hanno finito i biglietti, a un anno esatto dall'uscita del film.

Birra e biliardo al Cairo

Come la lettura di un bel romanzo del 1964 ci può aiutare a guardare ai fatti egiziani da un altro punto di vista: quello di un giovane e dei suoi sogni.

21 Agosto 2013

Ci sono due modi di seguire la crisi che avvolge il Cairo in questi giorni. Il primo è quello razionale, fatto di Cnn e di International Herald Tribune, di Fareed Zakaria e di Guido Olimpio. Il quadro che ne esce, purtroppo, non è incoraggiante. A chiunque provi ad osservarla logicamente, la crisi egiziana appare senza via d’uscita. Con un presidente democraticamente eletto, ma assai poco democratico nella sostanza, rimosso da un esercito che si finge garante della costituzione, mentre in realtà garantisce solo il proprio potere. E, di fronte, la solita opposizione laica frammentata e velleitaria. Gente che, come direbbe Malraux, non sarebbe in grado neppure di spostare una poltrona da una stanza all’altra.

L’altro modo di approcciare il tema l’ho scoperto per caso, un anno fa, tra gli scaffali di una libreria di Zamalek. Si chiama Birra e biliardo al Cairo (Gremese editore) ed è uno dei più bei romanzi di formazione pubblicati nel dopoguerra. L’ha scritto Waguih Ghali nel 1964. Questo è il suo primo e unico libro: cinque anni dopo l’autore si suicidava nell’appartamento di Diana Athill a Londra. Il protagonista del romanzo, Ram, si aggira per i caffè e le sale da gioco del Cairo negli anni della rivoluzione nasseriana e della crisi di Suez. Proprio come oggi, sono anni di fermento e di grandi aspettative. Nel ‘52, sull’onda di una gigantesca mobilitazione popolare, un gruppo di ufficiali ha rovesciato la monarchia di Farouk, proclamando l’indipendenza di fatto dell’Egitto dai colonizzatori inglesi. All’inizio, i militari sono alleati dei Fratelli musulmani, ma nel giro di un paio d’anni le divergenze tra il Consiglio Rivoluzionario e gli integralisti diventano insanabili, i Fratelli vengono dichiarati illegali e il loro leader incarcerato. È l’inizio del regime militare che sopravviverà fino ai giorni di Mubarak.

In quest’atmosfera fluida e oscuramente minacciosa si muove Ram, alter-ego dell’autore e, come lui, carico di tutte le contraddizioni dell’epoca. Di formazione inglese, ma anti-coloniale; imparentato con l’élite del Cairo, ma povero in canna; socio del Gezira Sporting Club e comunista; egiziano, ma non musulmano in quanto copto: Ram è a casa dappertutto e da nessuna parte. Come i ragazzi generosi della primavera di Tahrir è capace di ingenuità e di cinismo. Come loro sa di non incarnare il popolo che dice di rappresentare e si consola giocando a biliardo e corteggiando ereditiere. Come loro, soprattutto, intuisce che il suo slancio è destinato a infrangersi contro i blocchi veri che si contendono il potere nella capitale dei faraoni: il complesso militar-industriale, i leader religiosi e le potenze straniere che manovrano sullo sfondo. Oggi come allora, lo spazio per i Ram, al Cairo, si sta velocemente restringendo, compresso da forze brutali che non hanno il tempo, né la voglia, di la- sciare margini all’ambiguità, alla bellezza e all’entusiasmo di avere vent’anni in una delle città più antiche e più belle del mondo. L’unica consolazione è che, un minuto prima d’inabissarsi, Ghali ha avuto il riflesso di lasciarci il suo piccolo e struggente capolavoro.

Dal numero 15 di Studio

Nella foto: una veduta d’epoca dello Gezira Sporting Club

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