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00:51 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Come si fa un sondaggio (sull’uso degli smartphone) nell’era degli smartphone

03 Aprile 2015

Il Pew Research Center, uno dei più importanti centri di studi statistici e di sondaggi degli Stati Uniti, ha condotto uno studio sull’utilizzo degli smartphone tra gli americani.

Tra i risultati: il 64% dei cittadini Usa oggi possiede uno smartphone, per il 10% lo smartphone costituisce la sola connessione Internet veloce, mentre il 7% si dichiara “dipendente da smartphone” (non nel senso patologico del termine, bensì a indicare che si affida molto all’utilizzo dello smartphone)

Un dato forse più interessante, però, è che per la prima volta nella sua storia il Pew ha raccolto una parte dei dati via app. In altre parole ha consentito al campione selezionato di rispondere ai vari questionari sia via browser (come di consueto) sia che da mobile, su app.

L’idea di rendere i questionari compilabili via app, spiega Keyley Mcgeeney in un comunicato, permette di avere risposte più in tempo reale, con il beneficio di avere risposte più precise rispetto a quelle date a posteriori.

«Le indagini tradizionali possono cogliere alcuni elementi del comportamento delle persone, ponendo delle domande sulle attività che hanno fatto in passato. Per molti anni, Pew Research ha regolarmente chiesto intervistati telefono chiedendo agli intervistati cosa avevano fatto ieri “ieri” (per esempio, “Ti è capitato di utilizzare lo smartphone ieri?” O “Hai letto il giornale di ieri?”). […] Nel nostro esperimento da mobile, tuttavia, abbiamo potuto domandare alla gente quello che avevano fatto durante l’ultima ora»

In genere le risposte su mobile sono più accurate, sostiene Mcgeeney, perché riguardano eventi più recenti. Il problema è che meno persone tendono a rispondere via app (presumibilmente perché un’app è più difficile da usare rispetto a un browser). Inoltre è anche un metodo più costoso.

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