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22:33 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Come si fa un sondaggio (sull’uso degli smartphone) nell’era degli smartphone

03 Aprile 2015

Il Pew Research Center, uno dei più importanti centri di studi statistici e di sondaggi degli Stati Uniti, ha condotto uno studio sull’utilizzo degli smartphone tra gli americani.

Tra i risultati: il 64% dei cittadini Usa oggi possiede uno smartphone, per il 10% lo smartphone costituisce la sola connessione Internet veloce, mentre il 7% si dichiara “dipendente da smartphone” (non nel senso patologico del termine, bensì a indicare che si affida molto all’utilizzo dello smartphone)

Un dato forse più interessante, però, è che per la prima volta nella sua storia il Pew ha raccolto una parte dei dati via app. In altre parole ha consentito al campione selezionato di rispondere ai vari questionari sia via browser (come di consueto) sia che da mobile, su app.

L’idea di rendere i questionari compilabili via app, spiega Keyley Mcgeeney in un comunicato, permette di avere risposte più in tempo reale, con il beneficio di avere risposte più precise rispetto a quelle date a posteriori.

«Le indagini tradizionali possono cogliere alcuni elementi del comportamento delle persone, ponendo delle domande sulle attività che hanno fatto in passato. Per molti anni, Pew Research ha regolarmente chiesto intervistati telefono chiedendo agli intervistati cosa avevano fatto ieri “ieri” (per esempio, “Ti è capitato di utilizzare lo smartphone ieri?” O “Hai letto il giornale di ieri?”). […] Nel nostro esperimento da mobile, tuttavia, abbiamo potuto domandare alla gente quello che avevano fatto durante l’ultima ora»

In genere le risposte su mobile sono più accurate, sostiene Mcgeeney, perché riguardano eventi più recenti. Il problema è che meno persone tendono a rispondere via app (presumibilmente perché un’app è più difficile da usare rispetto a un browser). Inoltre è anche un metodo più costoso.

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