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17:04 mercoledì 26 novembre 2025
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

Quando gli USA si sono tirati un’atomica sui piedi

23 Settembre 2013

Questa non è una notizia, ma una storia e una speculazione. La storia risale al 1961, per la precisione al 23 gennaio. Dalla  base Seymour Johnson (situata in North Carolina) si alzò in volo un B-52, il bombardiere prodotto dalla Boeing dopo la “pensione” del B-29, che aveva sganciato le bombe su Hiroshima e Nagasaki. Il volo di questo B-52 era considerato “routine”, ovvero senza particolari comandi, ma qualcosa andò storto: l’aereo subì un guasto e precipitò, e due bombe all’idrogeno Mark-39 vennero sganciate. L’equipaggio del bombardiere si lanciò, 5 sopravvissero ma 3 morirono nell’atterraggio. Le bombe contenevano, ognuna, l’equivalente di 4 milioni di tonnellate di esplosivo. Dei tre dispositivi di sicurezza di cui ogni ordigno disponeva, installati per evitare esplosioni indesiderate, soltanto uno funzionò, e fu decisivo nell’evitare la detonazione. Il giornalista del Guardian Ed Pilkington, che ha raccontato per la prima volta il fatto in un recente articolo, scrive che l’esplosione sarebbe stata 260 volte più distruttiva di quella avvenuta a Hiroshima 16 anni prima.

Dalle parti dell’Atlantic Wire si sono chiesti quanto distruttiva potesse essere, e hanno chiesto aiuto al programma NukeMap3D per farsi un’idea. Simulando l’esplosione, il risultato ottenuto mostra la nube tossica spostarsi sulla East Coast attraversando la Virginia, Washington, Philadelphia e il New Jersey, fino alle porte di New York. La velocità del vento ipotizzata in questa mappa è di 15 miglia all’ora, ovvero 24 chilometri. La sua direzione ipotizzata è facile da intuire.

La storia della bombe all’idrogeno (fortunatamente) mai detonate nel North Carolina è stata portata alla luce grazie al giornalista Eric Schlosser. Il documento rivelato, grazie al Freedom of Information Act, è questo. Una foto di una delle bombe Mark-39, con ancora il paracadute vicino, è qui.

(via)

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