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Perché la carta igienica è quasi sempre bianca?

Il fatto che la carta igienica sia bianca è uno di quegli aspetti della vita quotidiana che tendiamo a dare per scontati. In realtà, se qualcuno si ponesse questa domanda, scoprirebbe che ci sono numerose risposte e motivazioni.

La prima ragione è la stessa per cui i wc sono bianchi, ossia il fatto che questo colore dà un’idea di pulizia istintivamente maggiore rispetto a quella che trasmetterebbe il naturale colore brunastro della carta. Ma la questione non è solo estetica, perché il bianco è anche sinonimo di comodità. Per passare dal marrone a questa tonalità, infatti, la carta viene immersa nella candeggina, che la rende più soffice attraverso l’eliminazione della lignina – un polimero organico che in natura fa da collante tra le fibre di un albero e ne rende il tronco più rigido.

Togliere la lignina riporta, in realtà, il trattamento della carta igienica a una questione puramente estetica. In condizioni normali, infatti, la carta tende a ingiallirsi con il passare del tempo proprio a causa di questo suo componente. E una carta igienica che diventa gialla molto probabilmente non avrebbe un grande successo.

A questo punto, dato per scontato che il suo colore naturale non la renderebbe un prodotto visivamente accattivante, rimane una domanda: perché allora non colorarla con altre tonalità? Anche qui le risposte sono multiple, e vanno dall’impatto ambientale dei coloranti, ad alcune conseguenze negative sulla salute delle persone (tra cui possibili irritazioni cutanee), a – soprattutto – l’aumento esponenziale dei costi che la tintura della carta comporterebbe.

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