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I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Perché i sottotitoli in streaming a volte sono assurdi

24 Giugno 2014

Netflix, il colosso americano dello streaming a pagamento presente anche in molti paesi europei (da poco è sbarcato in Francia), ha un problema di sottotitoli. In pratica, la qualità è troppo bassa, i dialoghi sono trascritti con imprecisione o addirittura in modo tale da non avere senso compiuto: la cosa è stata denunciata, a più riprese, da attivisti per i diritti dei non udenti, che per ovvie ragioni hanno bisogno dei sottotitoli per seguire la trama.

Il fatto è — ha spiegato in un recente articolo Quartz — che sottotitolazione di film o serie Tv fruibili in streaming è affidata quasi del tutto alle macchine, e proprio per questo il risultato è spesso buffo e incompleto. Un dispositivo tecnologico, a differenza di un essere umano, tende a tradurre parola per parola, senza considerare il contesto sintattico o le varianti dialettali. Non è nemmeno in grado di individuare e riportare il sarcasmo, l’enfasi che gli attori mettono su una particolare espressione. Infine, un macchinario non potrà mai appassionarsi a un prodotto televisivo, cogliere le emozioni che lo caratterizzano e quindi tradurre dialoghi e scrivere sottotitoli in modo da renderle fruibili a chiunque e in qualsiasi lingua.

Il risultato, talvolta, sono veri e propri nonsense, come questo:

Gli errori e le imprecisioni in cui spesso si imbattono gli utenti vanno soprattutto a discapito dei non udenti (che solo in America sono circa 36 milioni). E a seguito dell’enorme successo di numerose serie Tv in streaming (basti pensare ad House of Cards), a lamentarsi della scarsa qualità dei sottotitoli sono sempre più persone.

Non a caso alcuni servizi in streaming stanno funzionando attraverso “l’autogestione” degli stessi utenti: Viki, ad esempio, è un sito che si sostiene grazie al crowdfunding e i cui iscritti collaborano tra loro traducendo programmi e serie televisive in numerose lingue, mentre Amara (una piattaforma per la sottotitolazione) consente a chi la utilizza di inserire i sottotitoli nei video di Youtube e sta valutando di sostituire le macchine con le persone.

(via)

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