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La Tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore delle pensioni che si era travestito da sua madre Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.
A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.

Bambini felici? O intelligenti? Come cambia la percezione dell’infanzia nel mondo

15 Aprile 2013

Com’è avere due anni negli Stati Uniti? E in Olanda? E in Italia? Lo descrive uno studio sociale dell’Università del Connecticut. La titolare della ricerca, Sara Harkness, ha chiesto ai genitori di sessanta famiglie provenienti da sei diversi Stati di parlare dei propri figli. Gli attributi maggiormente ricorrenti nelle descrizioni delle mamme e dei papà sono quindi stati inseriti in un grafico.

I risultati dell’indagine lasciano spazio ad alcune considerazioni. Innanzitutto, negli Stati Uniti i genitori appaiono più inclini a fare riferimento alle qualità intellettuali del “pupo”, mentre in Europa le qualità più menzionate sono “felicità” e “semplicità”.

Gli autori considerano che questa differenza rifletta divergenze di carattere culturale che riguardano il ruolo sociale del bambino. Se, ad esempio, in USA i figli sono abituati a svolgere attività extrascolastiche, in Francia – come racconta un libro di Pamela Druckerman, Bringing up Bebe – l’essere buoni genitori spesso implica non iscrivere il bambino a troppi corsi e competizioni.

Inoltre, una sottolineatura più accentuata delle capacità intellettive del proprio figlio potrebbe essere connessa – sostiene Harkness – al fatto che gli americani lavorano in media più degli europei, premiando caratteristiche maggiormente valorizzabili nel mondo del lavoro.

Così, se il 6% dei genitori italiani definisce il proprio fanciullo “simpatico” e quasi il 10% “tranquillo”, oltreoceano a dominare sono “intelligente” e “fa domande”. Lontani dal fuggire, i “cervelli” negli States sono oggetto di attenzione fin dalla tenera età.


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