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Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.

Il paniere del terrorismo mondiale

05 Dicembre 2012

È stato pubblicato ieri il rapporto annuale sulla situazione del terrorismo mondiale, chiamato Global Terrorism Index, e le notizie che porta non sono rassicuranti: negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una preoccupante escalation di violenza in quasi ogni angolo della terra, con ovvi picchi nelle zone più tristementi famose.

Innanzitutto, una specifica: cosa si intende in questo rapporto per terrorismo? La definizione utilizzata è quella della University of Maryland: “The threatened or actual use of illegal force and violence by a non-state actor to attain a political, economic religious or social goal through fear, coercion or intimidation”. Anche la strage norvegese di Utoya, infatti, è inserita nella classifica. Il Global Terrorism Index è compilato con l’aiuto della già citata università, dell’Institute for Economics and Peace,  e dei dati del Global Terrorism Database forniti dal National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism.

In cima alla classifica dei paesi più colpiti dagli attacchi, quest’anno, c’è l’Iraq. In seconda posizione il Pakistan, seguito da Afghanistan e India. I dati dicono che dal 2002 al 2011 il mondo ha assistito a 22.678 iniziative terroristiche: il picco si è avuto nel 2007, e da lì il numero annuale non è mai sceso.

Prima dell’intervento statunitense in Iraq, il numero di attacchi era sceso a livelli pre-2000, ma dal 2003 in poi è iniziata la rapida escalation. Nel paese un tempo governato da Saddam Hussein si è concentrato un terzo del totale “bottino terroristico” mondiale dell’ultima decade, mentre nei paesi che occupano le prime tre posizioni in classifica (oltre all’Iraq, come già detto, il Pakistan e l’Afghanistan) addirittura il 50% del totale.

Gli attacchi sono in costante crescita: nel 2002 se ne registrarono 982, mentre nel 2011 ben 4564. Eppure le vittime, in rapporto, sono in calo. 3823 nell’anno post 11 Settembre, 7473 nel 2011. Il rapporto segnala inoltre che la maggior parte delle iniziative terroristiche causano meno di dieci morti, ma solo il 6% di questi sono gli stessi terroristi. Dal 2003 a oggi, la percentuale di offensive è aumentata del 460%. L’escalation più preoccupante, nell’ultimo anno, riguarda lo Yemen, al quinto posto nella classifica mondiale, seguito da Somalia, Nigeria, Thailandia, Russia e Filippine. Soltanto 31 paesi, su 158 studiati, non hanno registrato attacchi dal 2002 in poi. E quale, tra questi, è il più sicuro del pianeta? Non dovrebbe suonare troppo strano: gli Stati Uniti d’America.

L’intera ricerca è consultabile qui.

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