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18:10 venerdì 28 novembre 2025
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.
Sally Rooney ha detto che i suoi libri potrebbero essere vietati in tutto il Regno Unito a causa del suo sostegno a Palestine Action E potrebbe addirittura essere costretta a ritirare dal commercio i suoi libri attualmente in vendita.
In Francia è scoppiato un nuovo, inquietante caso di “sottomissione chimica” simile a quello di Gisèle Pelicot Un funzionario del ministero della Cultura ha drogato centinaia di donne durante colloqui di lavoro per poi costringerle a urinare in pubblico.
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".
Secondo una ricerca dell’università di Cambridge l’adolescenza non finisce a 18 anni ma dura fino ai 30 e oltre Secondo nuove analisi neuroscientifiche, la piena maturità cerebrale degli adulti arriva molto dopo la maggiore età.

Il costo di un logo di successo

20 Agosto 2012

Olimpiadi finite da un pezzo, e come era facile (facilissimo) aspettarsi, i media si sbizzarriscono, in attesa del rientro vacanziero, nel fare le pulci all’organizzazione, armati di lenti d’ingrandimento tassativamente puntate sul versante economico dei Giochi. L’eterna domanda: conviene ospitare l’Olimpiade? L’eterna non-risposta galleggia tra realisti coscienziosi della crisi e più romantici affezionatissimi dell’importanza culturale e sociale. Le polemiche, irrisolvibili. Tra queste, una delle più condivisibili è stata quella riguardante il logo della manifestazione. Si può dire: quell’intricato accostamento di poligoni è brutto. Ed è costato 625.000 dollari. Disegnato nel 2007 da Wolff Olins, è diventato all’unanimità una delle grafiche più detestate dell’ultima decade.

Eppure la storia del marketing insegna che spesso ottimi risultati si possono ottenere con creatività e pochissimo denaro. Ma non sempre. Gli esempi di successo sono tanti e non tutti contengono la morale.

È il caso della British Petroleum, che ha pagato per il suo logo “eco-friendly”  211.000.000 (duecentoundici milioni / 00) di dollari. Il simbolo rappresenta l’energia in tutte le sue forme, la strizzata d’occhio a un certo mondo ecologista è evidente. In più, il motto che lo accompagna è  “Beyond Petroleum”.

La Nike, per il famoso “Swoosh”, nel 1971 spese appena 35 dollari, affidando il progetto alla studentessa di graphic design Carolyn Davidson. Fino al 1995 la scritta Nike appariva sotto il logo, successivamente è stata eliminata. Nel 1983 la Davidson è stata ricompensata dalla compagnia sportiva con un pacchetto azionario del valore di circa 600.000 dollari.

Il social network Twitter, per il celebre azzurro uccellino, ha sborsato circa sei dollari, comprando l’immagine da iStockPhoto. Simon Oxley, il creatore del logo, seppe dell’acquisto soltanto quando lo staff di Twitter lo contattò per chiedere il permesso di animare la bestiola (di recente il logo è stato modificato).

Ma la spesa più alta di sempre è probabilmente quella di Accenture, per il logo disegnato nel 2000 da Landor Associates. Il minimalismo e la semplicità si pagano cari: cento milioni di dollari.

Altri esempi? Bbc rifece il logo per circa un milione e ottocentomila dollari, Google senza sborsare un centesimo (fu disegnato da Sergey Brin), Coca Cola se lo fece in casa gratis (creato dal contabile della società, Frank M. Robinson). Altri esempi nell’articolo di Huh Magazine.

(via Huh Magazine)

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