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15:39 venerdì 21 novembre 2025
Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 

Il costo di un logo di successo

20 Agosto 2012

Olimpiadi finite da un pezzo, e come era facile (facilissimo) aspettarsi, i media si sbizzarriscono, in attesa del rientro vacanziero, nel fare le pulci all’organizzazione, armati di lenti d’ingrandimento tassativamente puntate sul versante economico dei Giochi. L’eterna domanda: conviene ospitare l’Olimpiade? L’eterna non-risposta galleggia tra realisti coscienziosi della crisi e più romantici affezionatissimi dell’importanza culturale e sociale. Le polemiche, irrisolvibili. Tra queste, una delle più condivisibili è stata quella riguardante il logo della manifestazione. Si può dire: quell’intricato accostamento di poligoni è brutto. Ed è costato 625.000 dollari. Disegnato nel 2007 da Wolff Olins, è diventato all’unanimità una delle grafiche più detestate dell’ultima decade.

Eppure la storia del marketing insegna che spesso ottimi risultati si possono ottenere con creatività e pochissimo denaro. Ma non sempre. Gli esempi di successo sono tanti e non tutti contengono la morale.

È il caso della British Petroleum, che ha pagato per il suo logo “eco-friendly”  211.000.000 (duecentoundici milioni / 00) di dollari. Il simbolo rappresenta l’energia in tutte le sue forme, la strizzata d’occhio a un certo mondo ecologista è evidente. In più, il motto che lo accompagna è  “Beyond Petroleum”.

La Nike, per il famoso “Swoosh”, nel 1971 spese appena 35 dollari, affidando il progetto alla studentessa di graphic design Carolyn Davidson. Fino al 1995 la scritta Nike appariva sotto il logo, successivamente è stata eliminata. Nel 1983 la Davidson è stata ricompensata dalla compagnia sportiva con un pacchetto azionario del valore di circa 600.000 dollari.

Il social network Twitter, per il celebre azzurro uccellino, ha sborsato circa sei dollari, comprando l’immagine da iStockPhoto. Simon Oxley, il creatore del logo, seppe dell’acquisto soltanto quando lo staff di Twitter lo contattò per chiedere il permesso di animare la bestiola (di recente il logo è stato modificato).

Ma la spesa più alta di sempre è probabilmente quella di Accenture, per il logo disegnato nel 2000 da Landor Associates. Il minimalismo e la semplicità si pagano cari: cento milioni di dollari.

Altri esempi? Bbc rifece il logo per circa un milione e ottocentomila dollari, Google senza sborsare un centesimo (fu disegnato da Sergey Brin), Coca Cola se lo fece in casa gratis (creato dal contabile della società, Frank M. Robinson). Altri esempi nell’articolo di Huh Magazine.

(via Huh Magazine)

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