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17:27 martedì 25 novembre 2025
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vince il premio.
Un anziano di New York ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva di venire a fumare una sigaretta al parco con lui e si sono presentati in 1500 Lo smoke party improvvisato è stato lanciato dall’attore Bob Terry, che aveva anche promesso di offrire una sigaretta a chiunque si fosse presentato.
Sul canale YouTube di Friends sono stati pubblicati otto episodi mai visti prima dello spin off dedicato a Joey A vent’anni dalla cancellazione, la sitcom è stata pubblicata tutta quanta su YouTube, compresi gli episodi mai andati in onda.

Il costo di un logo di successo

20 Agosto 2012

Olimpiadi finite da un pezzo, e come era facile (facilissimo) aspettarsi, i media si sbizzarriscono, in attesa del rientro vacanziero, nel fare le pulci all’organizzazione, armati di lenti d’ingrandimento tassativamente puntate sul versante economico dei Giochi. L’eterna domanda: conviene ospitare l’Olimpiade? L’eterna non-risposta galleggia tra realisti coscienziosi della crisi e più romantici affezionatissimi dell’importanza culturale e sociale. Le polemiche, irrisolvibili. Tra queste, una delle più condivisibili è stata quella riguardante il logo della manifestazione. Si può dire: quell’intricato accostamento di poligoni è brutto. Ed è costato 625.000 dollari. Disegnato nel 2007 da Wolff Olins, è diventato all’unanimità una delle grafiche più detestate dell’ultima decade.

Eppure la storia del marketing insegna che spesso ottimi risultati si possono ottenere con creatività e pochissimo denaro. Ma non sempre. Gli esempi di successo sono tanti e non tutti contengono la morale.

È il caso della British Petroleum, che ha pagato per il suo logo “eco-friendly”  211.000.000 (duecentoundici milioni / 00) di dollari. Il simbolo rappresenta l’energia in tutte le sue forme, la strizzata d’occhio a un certo mondo ecologista è evidente. In più, il motto che lo accompagna è  “Beyond Petroleum”.

La Nike, per il famoso “Swoosh”, nel 1971 spese appena 35 dollari, affidando il progetto alla studentessa di graphic design Carolyn Davidson. Fino al 1995 la scritta Nike appariva sotto il logo, successivamente è stata eliminata. Nel 1983 la Davidson è stata ricompensata dalla compagnia sportiva con un pacchetto azionario del valore di circa 600.000 dollari.

Il social network Twitter, per il celebre azzurro uccellino, ha sborsato circa sei dollari, comprando l’immagine da iStockPhoto. Simon Oxley, il creatore del logo, seppe dell’acquisto soltanto quando lo staff di Twitter lo contattò per chiedere il permesso di animare la bestiola (di recente il logo è stato modificato).

Ma la spesa più alta di sempre è probabilmente quella di Accenture, per il logo disegnato nel 2000 da Landor Associates. Il minimalismo e la semplicità si pagano cari: cento milioni di dollari.

Altri esempi? Bbc rifece il logo per circa un milione e ottocentomila dollari, Google senza sborsare un centesimo (fu disegnato da Sergey Brin), Coca Cola se lo fece in casa gratis (creato dal contabile della società, Frank M. Robinson). Altri esempi nell’articolo di Huh Magazine.

(via Huh Magazine)

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