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03:44 sabato 27 dicembre 2025
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Il 99% della plastica finita negli oceani è sparita

03 Luglio 2014

Il rapporto tra l’uomo e la plastica, il materiale sintetico più diffuso al mondo, inizia ufficialmente attorno al 1950, anno in cui le industrie chimiche produssero oltre 2 milioni di tonnellate di questa nuova invenzione. Le materie plastiche ebbero poi un successo istantaneo e duraturo: negli anni Settanta  la produzione era già aumentata di venti volte, e la plastica diventata un materiale di utilizzo sempre più comune, quotidiano.

La questione, ovviamente, ha anche un risvolto ambientale: come spiega Quartz, almeno lo 0,1% di questi enormi cumuli di poliestere, bachelite e polivinilcloruro è regolarmente finito negli oceani a partire dal 1970: un milione di tonnellate, stando alle stime più caute. Eppure, incredibilmente, di tutta quella plastica nei nostri mari, negli oceani non c’è quasi alcuna traccia. Una ricerca pubblicata da un’equipe internazionale di scienziati ha catalogato i rimasugli di questo materiale che vagano alla deriva in superficie, giungendo a stimare che solo tra le 7 mila e le 15 mila tonnellate di plastica galleggiano su Pacifico, Atlantico e Indiano. In altre parole: tra il 97 e il 99% dei depositi accumulatisi in sessant’anni sarebbe andato perso.

La spiegazione più probabile dietro questo fenomeno è che i pesci più piccoli, come il pesce lanterna e altri della zona mesopelagica, si cibano di plastica. Secondo la teoria più plausibile elaborata dai ricercatori infatti, questi esseri viventi, i più diffusi degli oceani ma di solito confinati alla profondità, di notte risalirebbero in superficie per mangiare. Trovando, appunto, sacchetti di plastica e altri rifiuti alla deriva. Una prova del fatto sarebbe che le creature di cui sono soliti cibarsi questi pesci hanno le stesse dimensioni dei frammenti di plastica andati persi: tra gli 0,5 e i 5 millimetri.

La dieta a base di plastica dei pesci mesopelagici potrebbe, almeno potenzialmente, avere conseguenze anche sull’uomo: i frammenti plastici di cui sopra, dice lo studio, sono stati rinvenuti anche in predatori come il tonno e lo sgombro.

(via)

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