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Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Come riconoscere un vero Van Gogh

10 Settembre 2013

Il dipinto scoperto più recentemente di Vincent Van Gogh, il primo ad essere rinvenuto dal 1928, si intitola Tramonto a Montmajour e risale al 4 luglio 1888. Per lunghe decadi è rimasto a impolverarsi in una soffitta in Norvegia e recentemente, quand’è stato valutato dagli esperti, sembrava che fosse opera di un altro artista.

Eppure lo stesso Van Gogh vi fa riferimento in una lettera spedita al fratello Theo in quei giorni, dichiarando che il dipinto aveva avuto luogo all’aperto, «in una brughiera pietrosa dove piccole querce crescono intrecciandosi». Per avere la sicurezza che quel dipinto fosse proprio del celebrato artista olandese, il “Van Gogh Museum” di Amsterdam ha impiegato una vasta gamma di test scientifici.

Innanzitutto, i ricercatori hanno testato la composizione dei pigmenti, per verificare la compatibilità con altri lavori di Van Gogh. Per farlo, sono ricorsi all’uso di microscopi elettronici a trasmissione, a scansione e polarizzatori. Questi ultimi, in particolare, hanno permesso di identificare pigmenti e fibre: esponendo particelle della dimensione da 1 a 20 micron – ovvero più piccole di un millesimo di millimetro – a una sorgente di luce polarizzata, ogni tipo di pigmento e reagisce in maniera differente. In questo modo, ogni singola particella può essere distinta dalle altre e svelare l’enigma dell’origine del dipinto.

I raggi X, poi, hanno tolto ogni dubbio anche circa la tela utilizzata, che è proprio quella di cui si servì Van Gogh nel suo periodo di Arles, nella Francia meridionale. Il direttore del museo ha commentato: «Ciò che rende ancora più eccezionale tutto questo è che è un lavoro di transizione nella sua produzione e inoltre un dipinto grande proveniente dal periodo che molti pensano essere il culmine dei suoi risultati artistici.»

(via)
 

Nella foto: Tramonto a Montmajour (1888), di Vincent Van Gogh.

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