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L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
È morta la donna che restaurò così male un dipinto di Cristo da renderlo prima un meme, poi un’attrazione turistica Nel 2012, l'allora 81enne Cecilia Giménez trasformò l’"Ecce Homo" di Borja in Potato Jesus, diventando una delle più amate meme star di sempre.
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.

Il primo numero di Vogue era strano

15 Settembre 2017

La prima copertina di Vogue ha per protagonista una debuttante in abito spumoso, circondata da fiori e farfalle. Ai lati della scritta Vogue, due donne abbigliate con neutralità, tipo allegorie antiche: una di loro legge una rivista, l’altra si guarda allo specchio. Disegnata da A. B. Wenzel, la copertina ha accompagnato il primo numero del periodico mensile fondato a New York da Arthur Baldwin Turnure nel 1892. All’inizio era un settimanale costituito da disegni, vignette, battute ma soprattutto storie (uno dei pezzi forti era Le Bon Oncle d’Amerique, che seguiva le avventure a Parigi di un ragazzo mantenuto dal ricchissimo zio americano) e comprendeva l’importante sezione “Society Supplement”, che informava i lettori sul turbinio sociale di New York con notizie tipo «Miss Callender e Miss De Forest hanno in mente di dare nel loro nuovo appartamento nell’edificio di Tiffany a Madison Avenue una serie di eventi con sottofondo musicale».

Su Jezebel Pictorial hanno ricostruito la storia dei primi numeri della rivista, sfogliandoli e analizzando le differenze tra i primi anni, i primi decenni e oggi. Il primo numero della rivista, datato 17 dicembre 1892, era confuso e disordinato, come anche i successivi. Secondo Pictorial questo era dovuto al fatto che la rivista era praticamente prodotta dallo stesso tipo di persone a cui si rivolgeva (se non proprio dalle medesime), e cioè da ricchi festaioli di entrambi i sessi la cui ultima preoccupazione era la professionalità, considerata un valore della classe media.

La cosa interessante, infatti, è scoprire che all’inizio la celebre rivista di moda non era esattamente una rivista di moda, ma un “social magazine” per signore e gentiluomini molto ricchi e piuttosto in là con gli anni. «L’obiettivo specifico è l’istituzione di un autentico e dignitoso diario della società, della moda e del lato cerimoniale della vita, dedicato al presente, principalmente pittorico», così scriveva il fondatore nel primo numero.

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L’editoriale, riportato da Pictorial, era una riflessione sulla nozione di status chiaramente dedicata ai raffinati e ironici newyorkers della Gilded Age: «La società americana gode del privilegio di essere la più progressista nel mondo, la più salubre e la più benefica. È facile da distinguere, facile da ricevere e facile da condannare. È svincolata dalla nobiltà degradata e immutabile. Al suo grado maggiore ha un’aristocrazia fondata nella ragione e sviluppata nell’ordine naturale. Le sue particolari fasi, le sue follie, i suoi diletti, i cambiamenti repentini e inaspettati, forniscono infinite opportunità per commenti e occasionali rimproveri».

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