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08:21 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

È uscito il World Press Freedom e l’Italia per la prima volta è in “zona arancione”

03 Maggio 2024

L’avevamo già capito dopo le polemiche legate al 25 aprile, ma adesso abbiamo la prova ufficiale. Il World Press Freedom Index 2024 di Reporters sans frontières, pubblicato oggi,  mostra che l’Italia è retrocessa di 5 posizioni rispetto all’indice del 2023, scivolando al 46esimo posto e diventando l’unico paese dell’Europa occidentale a entrare nella “zona arancione”, cioè quella ritenuta «problematica», nella quale si trovano già Ungheria e Polonia.

L’Indice mondiale della libertà di stampa comprende cinque colori: verde, giallo, arancione chiaro, arancione scuro, rosso. In verde ci sono i paesi «in una buona situazione»: al primo posto c’è la Norvegia, seguita da Danimarca, Svezia e Olanda. Il giallo, assegnato a gran parte dei paesi dell’Unione europea, corrisponde alle «situazioni soddisfacenti». In pratica, quindi, l’Europa è tutta gialla, con sprazzi di verde. Soltanto un Paese presenta un colore diverso, ed è l’Italia, colorata con l’arancione delle situazioni «problematiche».

La situazione politica italiana viene descritta così: «La maggior parte dei giornalisti italiani gode di un clima di libertà. Ma a volte cedono all’autocensura, sia per conformarsi alla linea editoriale della loro testata giornalistica, sia per evitare una causa per diffamazione o altre forme di azione legale. Ciò può essere aggravato per i giornalisti di cronaca nera e giudiziaria dalla “legge bavaglio” sostenuta dalla coalizione di governo del primo ministro Giorgia Meloni, che proibisce la pubblicazione di un’ordinanza di custodia cautelare prima della fine dell’udienza preliminare.

Un capitolo dell’analisi di Reporters sans frontières è dedicato a «Unione europea e orbanizzazione» (arancione è anche l’Ungheria di Orbán) e rileva la presenza di «forze politiche che provano a restringere il campo di azione del giornalismo indipendente». Una dinamica pericolosa «incarnata da personaggi come Orbán e Fico», che da adesso comprende pure «l’Italia di Meloni».

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