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L’Eliseo è stato costretto a smentire il fatto che Macron stesse tirando cocaina con Merz e Starmer Fake news diffusa su Telegram anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Grazie alla serie Netflix sono ripartite le ricerche sulla famiglia di Héctor G. Oesterheld, il desaparecido autore dell’Eternauta I suoi nipoti, scomparsi 50 anni fa, potrebbero essere ancora vivi, hanno rivelato due associazioni.
Il litigio tra Elio Germano e il ministro Giuli non finisce più Va avanti ormai da quasi una settimana, dal giorno dei David di Donatello, e nessuno dei due sembra avere intenzione di arrendersi.
Blues Brothers avrà un sequel ma invece di un film sarà un fumetto Il primo tassello di quello che dovrebbe diventare un intero universo narrativo dedicato ai Blues Brothers.
Sul sito Steve Albini’s Closet si possono comprare tutti gli oggetti della collezione privata di Steve Albini Ogni venerdì, fino alla fine del 2025, verranno messi in vendita vinili rari, libri strani, magliette vintage, CD, cassette, singoli, fanzine, opere d’arte e chicche varie.
È stata appena lanciata Watermelon+, una piattaforma streaming dedicata al cinema palestinese Tanti dei migliori film palestinesi prodotti negli ultimi anni, quasi mai arrivati nelle sale italiane, adesso disponibili in streaming.
Pope Crave ha dato la notizia della fumata bianca prima di Vatican News L'account di meme ha dato l'Habemus Papam con ben quattro minuti di anticipo rispetto al profilo ufficiale del Vaticano.
È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far arrabbiare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.

Cosa ha detto Woody Allen nella sua ultima intervista al Guardian

29 Maggio 2020

«Dimmi pure, puoi chiedermi qualsiasi cosa». Immaginare che a pronunciare una frase simile sia Woody Allen all’altro capo del telefono è, appunto, qualcosa che la maggior parte dei suoi fan potrebbe solo immaginare. Eppure, è quello che è successo a Hadley Freeman, che ha intervistato il cineasta per il Guardian, «avremmo dovuto parlare del suo ultimo film, e dei suoi 70 anni di commedia. Ma alla fine abbiamo passato un’ora a ragionare sullo scandalo che ha oscurato la sua carriera». «Presumo che per il resto della mia vita un gran numero di persone continuerà a pensare che io sia un predatore. E ogni volta che dico qualcosa a riguardo sembra voglia difendermi. Ho deciso di andare per la mia strada e lavorare. Non mi importa».

Come avevamo ricostruito qui, in relazione alle accuse mossegli anche dal figlio, Ronan Farrow, i numerosi gangli dello scandalo sono stati oggetto di riflessioni sin dal 2014, quando la figlia adottiva del regista, Dylan Farrow, forte del sostegno della madre Mia Farrow, ha accusato Allen di averla molestata quando era una bambina – dando vita a quel cortocircuito iniziato già nel 1992, quando venne alla luce la relazione tra Allen, all’epoca di 57 anni, e Soon-Yi Previn, 21 anni, figlia adottiva di Mia. «Pensavo che la gente si sarebbe accorta subito che qualcosa non andava, e che tutto quello fosse palesemente “ridicola immondizia” che Mia stava gettando su di me, tanto che io all’epoca non la presi nemmeno sul serio», dice Allen. Nonostante non esistano condanne, come ricorda Freeman, il suo nome viene ancora associato a quello di Weinstein, Epstein, Jimmy Saville e Cosby. E allora perché Allen ha preso le proprie difese così poche volte? «Pensa voglia davvero cadere in pasto ai tabloid? Parliamo di un Paese fatto di cittadini ben intenzionati, pieni di indignazione morale, fin troppo felici di apparire tanto nobili prendendo posizione su una questione di cui non sanno nulla».

E sugli attori che hanno deciso di non voler più lavorare con lui dice: «È sciocco. Gli attori non hanno idea dei fatti e si aggrappano a una posizione pubblica e sicura. Chi al mondo non è contrario alla molestia infantile? Denunciarmi è diventata la cosa da fare per essere alla moda, per essere “quelli giusti”». Come Timothée Chalamet. «Timothée all’epoca dichiarò pubblicamente di essersi pentito di aver lavorato con me e di aver dato i soldi in beneficenza. Peccato che abbia detto a mia sorella di aver avuto bisogno di farlo, dato che era in lizza per un Oscar per Call Me By Your Name, e lui e il suo agente sentivano che avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere se mi avesse denunciato».

Intanto, nell’ultimo decennio, Allen è stato boicottato dalla critica, considerato “troppo pieno di scandali” anche per i Clinton che hanno restituito la donazione che Allen e Soon-Yi avevano fatto per la campagna di Hillary, molti hanno iniziato ad additare i suoi film come “prove del suo atteggiamento”, con uomini maturi che rincorrono ragazze più giovani. «Ma è una fabbricazione completa, astratta. Come un atterraggio di navi spaziali a New York. E così tutto ciò che posso fare è sperare che un giorno le persone tornino a pensare». E se non fosse così? «Ci sono tante ingiustizie nel mondo, molto peggiori di questa. Basta imparare a conviverci».

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