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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Woodstock, 50 anni dopo

Una selezione di 6 articoli che raccontano cosa è rimasto dei «tre giorni di pace, amore e musica» più mitizzati della storia.

03 Agosto 2019

È del primo agosto la notizia dell’annullamento dei «3 giorni di pace, amore e musica», programmati per venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 al Watkins Glen di New York (ma la location è cambiata diverse volte) per commemorare i cinquantesimo anniversario del raduno passato alla storia come uno dei più importanti momenti di celebrazione della cultura giovanile. Una piccola festa ci sarà comunque, esattamente dove il festival si svolse mezzo secolo fa, a Bethel, dove dal 15 al17 agosto ci si esibiranno alcuni dei protagonisti storici. Di seguito trovate una selezione di letture per celebrare l’anniversario, incluso un pezzo di Vanity Fair che spiega perché l’ambizioso progetto iniziale per festeggiare i suoi 50 anni è stato annullato.

Who Would Have Guessed Woodstock’s 50th Anniversary Would Involve So Much Litigiousness? –Vanity Fair
Dopo il no di Jay-Z, John Fogerty, Miley Cyrus, Santana, i Raconteurs e i Lumineers, una serie di permessi negati e vari casini burocratici (c’è di mezzo l’agenzia di comunicazione Dentsu Aegis Network, che a quanto pare ad aprile aveva già deciso di sua iniziativa di annunciare la cancellazione del festival), il povero Michael Lang (tra i 4 che organizzarono il festival del 1969) ha dovuto arrendersi e rinunciare alla grande celebrazione di Woodstock 50. Come sottolinea Kenzie Bryant in questo articolo, chi l’avrebbe detto che il festival della pace e dell’amore avrebbe creato tanti litigi?

Woodstock ’99: Remembering the Chaos 20 Years LaterVariety
Tutti stanno parlando del fallimento di Woodstock 2019, ma qualcuno si ricorda del disastro che fu Woodstock 1999? A rinfrescarci la memoria ci pensa Jeff Cornell su Variety in un articolo corredato di documentazione fotografica che ripercorre le tappe più sgradevoli del festival, un tripudio di violenza, distruzione e problemi di sicurezza: «coloro che hanno assistito al degrado (dell’evento del ’99, ndr) non hanno interesse a vivere un altro Woodstock. Più probabilmente, preferirebbero dimenticarlo».

Surviving Woodstock – The New Yorker
Come ci ricorda Hua Hsu sul New Yorker, c’è un detto che dice: se ti ricordi bene cosa è successo a Woodstock, allora non eri lì. Hsu commenta il documentario di 36 ore realizzato da Andy Zax e Steve Woolard e il modo in cui rivela molte verità dimenticate del festival, nel tempo deformato e mitizzato dalla cultura di massa fino a diventare un modello di business. Le versioni di chi ha partecipato, dal pubblico ai musicisti, non coincidono quasi mai con la documentazione video. «La musica è un grande catalizzatore per la memoria e la nostalgia – versioni del passato che a differenza della storia sanno come lusingare».

From Woodstock to Coachella: The ultimate music festivals – Bbc
Come il grande festival musicale pensato per riunire migliaia di giovani è presto diventato un modello di business efficace e redditizio (tranne in alcuni casi: vi ricordate il Fyre Festival?). Sulla Bbc Arwa Haider ripercorre l’evoluzione di questi grandi eventi, da Woodstock al Coachella e prova a immaginare il loro futuro.

Screen: Woodstock Ecstasy Caught on Film – The New York Times
La versione digitalizzata di una pagina del New York Times del 27 marzo 1970 con la recensione (non troppo entusiasta: «è un po’ meno straordinario dell’evento che racconta», si legge) del primo leggendario documentario su Woodstock, diretto Michael Wadleigh e prodotto Bob Maurice, oggi definito – sempre dal New York Times – epico, immersivo ed eccitante, il film definitivo sull’evento.

‘They Cleaned Up Pretty Well.’ What Archeologists Found at Woodstock – Time
Questo pezzo del Time racconta il festival da un punto di vista decisamente inedito, descrivendo cos’ha trovato un archeologo tornando anni dopo sul terreno che lo ospitò (quasi niente, perché gli organizzatori pulirono molto bene). Buona lettura.
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