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Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

In rehab Weinstein si addormenta mentre gli altri parlano

20 Ottobre 2017

Subito dopo gli articoli bomba con le accuse, Harvey Weinstein è stato licenziato dalla sua azienda. Riconoscendo di avere un problema, o a beneficio dell’opinione pubblica e in vista di futuri processi, è voluto andare in rehab, determinato a curare una volta per tutte il suo disturbo mentale legato al sesso. In realtà, come si specifica in questo articolo su Page Six, Weinstein non ha optato per un vero e proprio ricovero, ma per una soluzione ambulatoriale che gli permette di trascorrere tutte le notti in albergo. Il suo esordio come paziente è stato abbastanza negativo, ha raccontato una persona che è voluta rimanere anonima. Non soltanto è arrivato con 15 minuti di ritardo alla prima sessione di terapia di gruppo: quando è toccato a lui, ha parlato soltanto per negare di aver fatto quello che ha fatto, cercando di convincere gli altri pazienti che è tutta una tremenda cospirazione contro di lui. Quando è toccato agli altri del gruppo aprirsi e parlare dei loro problemi e delle loro vicende personali, Weinstein si è immediatamente addormentato, svegliandosi soltanto quando il suo cellulare (ovviamente vietato all’interno della struttura) ha iniziato a squillare. Almeno: questo è quello che ha raccontato una fonte.

Un’altra fonte, però, ha dichiarato che il racconto della prima è parzialmente falso: non è vero che Weinstein è arrivato in ritardo e non è vero che si è addormentato. «Per ovvie ragioni», ha detto, «il produttore non seguirà più le sessioni di gruppo: adesso sta ricevendo un trattamento individuale ed è costantemente accompagnato da un terapeuta. Insisteva nel dire che non aveva mai molestato o stuprato nessuno e che tutto quello che è successo tra lui e le donne si è sempre svolto in modo assolutamente consensuale. Ha ammesso che forse qualche volta si è comportato da coglione, ma continuava a mostrarsi convinto di non essere uno stupratore. E sì, aveva con sé il cellulare, che però adesso è stato consegnato».

Foto Getty
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