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10:17 mercoledì 16 luglio 2025
Il figlio di Liam Gallagher si sta facendo bello ai concerti degli Oasis indossando le giacche del padre Gene Gallagher è stato pizzicato a indossare una giacca Burberry di papà al concerto di Manchester: l’ha definita un «cimelio di famiglia».
In una piccola città spagnola, una notizia che non si sa se vera o falsa ha portato a una caccia all’immigrato lunga tre giorni Tutto è partito da una denuncia che ancora non è stata confermata, poi sono venute le fake news e i partiti di estrema destra, infine le violenze in strada e gli arresti.
Una ricerca ha scoperto che quando sono stressate le piante ne “parlano” con gli animali Soprattutto con gli insetti, attraverso dei suoni specifici. Gli insetti però non sono gentilissimi: se una pianta sta male, loro la evitano.
Hbo ha pubblicato la prima foto dal set della serie di Harry Potter e ovviamente ritrae il nuovo Harry Potter L'attore Dominic McLaughlin per la prima volta volta in costume, con occhiali e cicatrice, sul set londinese della serie.
Nel nuovo disco di Travis Scott c’è un sampling di Massimo Ranieri In uno dei più improbabili crossover di sempre, nella canzone "2000 Excursion" di Scott si trova anche "Adagio Veneziano" di Ranieri.
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 

Per andare a studiare negli Stati Uniti adesso bisognerà fare attenzione anche a quello che si posta sui social

Lo ha deciso il governo, che ha sospeso l'emissione di tutti i visti per gli studenti in attesa di "certificarne" i profili social.

28 Maggio 2025

Con un memo diretto alle ambasciate americane di tutto il mondo, l’amministrazione Trump ha bloccato a tempo indeterminato l’emissione di visti per gli studenti stranieri che vogliono frequentare l’università negli Stati Uniti. 

Secondo quanto riportato da Bbc e altre testate che hanno visionato il documento riservato, lo stallo servirebbe a far entrare a regime un sistema di controllo degli account social di quanti aspirano a studiare nelle università statunitensi. Non è ancora dato sapere quando questo controllo entrerà in vigore, in che modalità e soprattutto quali saranno gli argomenti e le opinioni che potrebbero causare la perdita o il diniego del visto.

Quel che è evidente è invece come si tratti dell’ennesimo attacco della presidenza al sistema universitario nazionale. La mossa di Trump è solo l’ultima in ordine di tempo nella grande guerra mossa contro gli atenei più prestigiosi del Paese, accusati di avere posizioni troppo di sinistra. Il presidente in particolare imputa agli atenei di non fare abbastanza per proteggere gli studenti ebrei: Trump ha più volte fatto riferimento a episodi di antisemitismo seguiti alle proteste nei campus contro i bombardamenti nella Striscia di Gaza. 

L’impressione però è che Trump voglia limitare critiche alla sua azione politica provenienti dai campus, strangolandone l’economia per costringerli all’obbedienza. A essere presi di mira quindi sono gli studenti stranieri, il cui allontanamento mira a dare un duro colpo alle finanze di Harvard, il più importante degli atenei che si sono opposti alle nuove politiche di Trump. 

Lo stop improvviso alla valutazione delle domande di visto degli studenti internazionali ha generato preoccupazioni anche al di fuori dei confini statunitensi. La Cina ad esempio ha subito chiesto a Washington di  «tutelare seriamente i diritti e gli interessi legittimi degli studenti internazionali, compresi quelli provenienti dalla Cina». Sono infatti ogni anno decine di migliaia gli studenti di nazionalità cinese che vengono ammessi negli grandi atenei statunitensi e ancor di più quelli pronti a finanziarli pagando rette molto esose pur di accedere a uno dei campus più prestigiosi al mondo.

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