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12:49 venerdì 7 novembre 2025
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.

Per andare a studiare negli Stati Uniti adesso bisognerà fare attenzione anche a quello che si posta sui social

Lo ha deciso il governo, che ha sospeso l'emissione di tutti i visti per gli studenti in attesa di "certificarne" i profili social.

28 Maggio 2025

Con un memo diretto alle ambasciate americane di tutto il mondo, l’amministrazione Trump ha bloccato a tempo indeterminato l’emissione di visti per gli studenti stranieri che vogliono frequentare l’università negli Stati Uniti. 

Secondo quanto riportato da Bbc e altre testate che hanno visionato il documento riservato, lo stallo servirebbe a far entrare a regime un sistema di controllo degli account social di quanti aspirano a studiare nelle università statunitensi. Non è ancora dato sapere quando questo controllo entrerà in vigore, in che modalità e soprattutto quali saranno gli argomenti e le opinioni che potrebbero causare la perdita o il diniego del visto.

Quel che è evidente è invece come si tratti dell’ennesimo attacco della presidenza al sistema universitario nazionale. La mossa di Trump è solo l’ultima in ordine di tempo nella grande guerra mossa contro gli atenei più prestigiosi del Paese, accusati di avere posizioni troppo di sinistra. Il presidente in particolare imputa agli atenei di non fare abbastanza per proteggere gli studenti ebrei: Trump ha più volte fatto riferimento a episodi di antisemitismo seguiti alle proteste nei campus contro i bombardamenti nella Striscia di Gaza. 

L’impressione però è che Trump voglia limitare critiche alla sua azione politica provenienti dai campus, strangolandone l’economia per costringerli all’obbedienza. A essere presi di mira quindi sono gli studenti stranieri, il cui allontanamento mira a dare un duro colpo alle finanze di Harvard, il più importante degli atenei che si sono opposti alle nuove politiche di Trump. 

Lo stop improvviso alla valutazione delle domande di visto degli studenti internazionali ha generato preoccupazioni anche al di fuori dei confini statunitensi. La Cina ad esempio ha subito chiesto a Washington di  «tutelare seriamente i diritti e gli interessi legittimi degli studenti internazionali, compresi quelli provenienti dalla Cina». Sono infatti ogni anno decine di migliaia gli studenti di nazionalità cinese che vengono ammessi negli grandi atenei statunitensi e ancor di più quelli pronti a finanziarli pagando rette molto esose pur di accedere a uno dei campus più prestigiosi al mondo.

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