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Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.
È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.
Il dissing tra Elon Musk e Donald Trump è degenerato Come ampiamente previsto, i due hanno rotto, ma non si pensava sarebbero arrivati fino a questo punto.
Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.
Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.
Il designer delle T-shirt più amate dalle celebrity è un bambino di 11 anni Si chiama Dylan e tra i suoi clienti può già vantare Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Pharrell, Jamie Lee Curtis e Pierpaolo Piccioli.
Uno dei massimi esperti di Caravaggio del mondo dice di aver finalmente trovato il suo primo dipinto Secondo Gianni Papi, "Ragazzo che monda un frutto" è l'opera prima dell'artista: ci sarebbe un dettaglio che lo conferma oltre ogni ragionevole dubbio.

La storia di Verosha, una città abbandonata che sta per riaprire dopo 50 anni

30 Luglio 2020

Riporta alla mente le atmosfere del lockdown durante il Coronavirus, quando abbiamo osservato dalle nostre finestre le città deserte, ma non c’entra niente: è la storia di una piccola città che è stata chiusa per 50 anni e ora sta per riaprire. Negli anni ’70 Varosha era considerata una delle località turistiche più famose, oltre a essere la casa di più di 39.000 residenti. Incastonata sulla costa occidentale dell’isola di Cipro, nel Mar Mediterraneo, e circondata da acque turchesi e spiagge di sabbia bianca, era apprezata da milionari e star del cinema come Brigitte Bardot ed Elizabeth Taylor, che erano ospiti abituali dei grandi hotel di lusso. Oggi la città è completamente recintata, per più di mezzo secolo, nessuno ha potuto valicare il confine e penetrare al suo interno.

Nell’estate del 1974, senza preavviso e nel mezzo dell’alta stagione, Varosha si ritrovò vittima della guerra tra Grecia e Turchia. Venne improvvisamente bombardata dai turchi, che continuarono la devastazione via terra. Tutti i turisti e i residenti fuggirono dalle loro case e camere d’albergo, per non tornare mai più. L’esercito turco ottenne rapidamente il controllo e iniziò a sigillare l’area con recinzioni pattugliate, vietando l’ingresso a tutti tranne che ai militari turchi e al personale delle Nazioni Unite. Per 50 anni, gli unici umani a camminare per le strade di Varosha sono stati gli occasionali soldati turchi, durante le pattuglie di routine in cerca di trasgressori. Ma adesso si sta valutando la riapertura dell’area. Ovviamente, si tratta di una questione delicata, che coinvolge centinaia di proprietà greco-cipriote attualmente sotto il controllo turco. In più, la natura ha completamente invaso la città. Gli edifici sono in condizioni così gravi che gli esperti sostengono che dovrebbe interamente essere demolita e ricostruita.

Come si può vedere nelle bellissime fotografie pubblicate da Messy Nessy, le case sono ancora piene di mobili e vestiti dei residenti, i tavoli sono ancora pronti per la cena. Un giornalista, che visitò la città con il battaglione svedese delle Nazioni Unite nel 1977, dichiarò di aver visto il bucato steso e le lampadine ancora accese attraverso le finestre degli edifici. «Le concessionarie automobilistiche ospitano ancora auto nuove di zecca, direttamente dalla fabbrica dall’anno dell’invasione; come capsule del tempo automobilistiche. L’intera città è letteralmente una grande capsula del tempo inondata dal sole».

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