Cose che succedono | Attualità

Bloomberg dice che «il mercato del lavoro italiano batte gli Usa»

Bloomberg ha pubblicato un articolo dal titolo curioso: “Come il mercato del lavoro italiano batte gli Usa”. Firmato da Narayana Kocherlakota, economista dell’università di Rochester ed ex governatore della Federal Reserve di Minneapolis, il pezzo analizza il livello di occupazione in diversi Paesi a seconda della fascia d’età e del livello d’istruzione. L’autore prende in esame Usa, Canada, Germania e appunto l’Italia. L’obiettivo, spiega, è sollevare questioni sulla solidità del mercato del lavoro americano confrontandolo con un’economia considerata relativamente simile (il Canada), una considerata forte (la Germania) e una considerata in difficoltà. «La performance economica dell’Italia è tipicamente vista come una delle più deboli nel mondo industrializzato. Eppure, secondo alcuni canoni, i suoi lavoratori sono in una situazione migliore rispetto a quelli americani», scrive Kocherlakota. «Se si analizzano i dati per fascia d’età e livello d’istruzione, per esempio, si scopre che il vantaggio dell’America riguarda solamente i lavoratori più giovani».

Occupazione giovani Italia dati

Se si passa alla fascia più anziana dei lavoratori, invece, la situazione in Italia è migliore di quella in America: «Se guardiamo alle persone di mezza età (cioè tra i 35 e i 54 anni), il quadro è assai diverso. Più di un quarto degli americani con un diploma e circa il 15 per cento di chi ha una laurea non hanno un lavoro. È un dato peggiore rispetto a tutti gli altri Paesi presi in considerazione, inclusa l’Italia». Se si prende una fascia d’età più ridotta, quella che rientra in quello che si definisce “mezza età” quando si parla normalmente, cioè i 45-54, l’Italia è messa meglio non soltanto degli Stati Uniti, ma anche del Canada: l’89 per cento dei lavoratori laureati in questa fascia d’età ha un lavoro.

schermata-2016-10-31-alle-10-55-51

Kocherlakota utilizza l’Italia come caso di mercato del lavoro debole da mettere a confronto con gli Usa. Quello che però non spiega, o non prende in considerazione, è che il mercato del lavoro italiano ha attraversato fasi alterne – i boom degli anni Sessanta e Ottanta, poi la stagnazione – e che c’è un grande divario tra giovani e anziani, sia in termini di tasso d’impiego che di retribuzione. Dunque, in un certo senso, la situazione positiva dei lavoratori anziani e quella negativa dei lavoratori più giovani sono due facce della stessa medaglia.

Occupazione cinquantenni Italia
Nella foto: la cioccolateria Galli di Milano, 2016 (Jacopo Raule/Getty Images for Born Human)