Ari Aster sbaglia tutto quello che Paul Thomas Anderson ha indovinato in Una battaglia dopo l'altra, eppure nessun film in questi anni ha fatto capire altrettanto bene in che vicolo cieco si sia ficcata la sinistra americana. E non solo americana.
È uscito il trailer ufficiale di Mulan, ed è tristissimo

C’è quasi tutto. La scena della vestizione, con il trucco, i fermagli per i capelli e i drappeggi dei tessuti, il padre malato e provato, la guerra contro l’armata di unni condotti da Shan Yu. Ma nel trailer ufficiale del liv-action Mulan, in arrivo il 27 marzo 2020, si sono persi i toni favolistici e comici del cartone (non a caso il regista, Nikki Caro, ha scelto di eliminare il personaggio di Musho dalla trama) per lasciare spazio a una versione più cupa e drammatica della storia che conosciamo.
Come ricorda Vogue, a causa della sua distanza dal cartone Disney, il film sull’eroina Mulan (interpretata dalla cantante e modella Liu Yifei), aveva sollevato diverse polemiche, soprattutto in relazione alla decisione di escludere la musica originale. E infatti, dal trailer appena rilasciato, emerge un film totalmente diverso, «più straziante, quasi storico, nonostante la trama di base sia la stessa. E sembra che ci farà davvero piangere», scrive Emma Specter. Non ci sono le canzoni, anche se la musica del trailer riprende gli accordi di “Riflesso”. Non c’è il draghetto (in una scena si nota un mostro alato, lontano però dalle fattezze del comico personaggio Disney), ma soltanto una ragazza che prenderà il posto di suo padre nella guerra, fingendosi un uomo come tramandato dall’antica leggenda cinese di Hua Mulan, a cui il film d’animazione del 1998 era ispirato.

La scrittrice ci racconta il suo nuovo libro, in cui succedono due cose abbastanza rare nella vita e in letteratura: una giovane coppia sta insieme senza patemi e comprare una casa non è un'attività che porta alla pazzia.