Cultura | Editoria

Gli effetti di TikTok (e dei pianti dei ragazzi) sull’editoria

Anche su questo social si inizia a parlare di libri, che si consigliano soprattutto in base all’emozione da provare: vuoi piangere, gridare o manifestare?

di Francesca Faccani

#BookTok è l’algoritmo di TikTok associato ai libri e funziona per raccomandazioni in cui si piange o si urla.

«Books that make you sob», ovvero “libri che ti fanno piangere” è forse il risultato più associato all’algoritmo di TikTok che riguarda i libri. Si chiama #BookTok, ha 5.6 miliardi di visualizzazioni ed è una community di TikToker che si scambia consigli di libri e lo fa in un modo molto particolare: solitamente piangendo o urlando.

@moongirlreads_

i knew it was going to be sad but i didn’t expect my soul to be crushed 🥲 #fyp #sad #bookrec

♬ original sound – selene || she/her

Quando alle scuole superiori analizzavamo i romanzi e le poesie, l’insegnante ci diceva sempre di focalizzarci sulla metrica, la storia, e vari dettagli noiosi, proibendoci categoricamente di farci coinvolgere emotivamente dal testo. Nessun “questo romanzo mi ha emozionato/fatto pensare/l’avrei sbattuto fuori dalla finestra”. Al contrario, i consigli di libri su TikTok funzionano esattamente così. Si parla dei libri utilizzando come vettore i sentimenti: ti consiglio un romanzo in base all’emozione che vuoi provare: vuoi piangere, gridare, manifestare? Piangere, su TikTok, è sempre la carta vincente.

Si tratta di riprendersi a intervalli come “prima della lettura” e “fine del libro” e registrare gli effetti sconvolgenti dei #readingupdates sul volto in una climax à la gemelle Olsen prima e dopo il 2010. Un’altra formula che funziona è il consiglio dei libri in base alla loro estetica, facendo scorrere nel video una moodboard di immagini che spesso rimandano a castelli, tempeste e altre catastrofi naturali, metafore visive dell’agitazione di questa nuova generazione che ancora non si è ripresa dalla citazione che Lana Del Rey fa in una sua canzone di Sylvia Plath. Sempre in tema estetica, spopolano i video delle librerie maniacalmente ordinate per colore.

Altri suggeriscono i libri in base al segno zodiacale – un utente consiglia Chiamami col tuo Nome ai Gemelli perché è sicura che comprenderebbero la storia d’amore. Oppure a partire dal nome, per immedesimarsi completamente nel protagonista (in fondo empatizzare col personaggio principale è per loro la chiave di lettura di un romanzo): una BookToker italiana consiglia libri per tutte le ragazze che si chiamano Megan, Sarah e Ermione. Il segreto è riuscire a cavalcare l’onda di un motivetto riconoscibile in tendenza e inserire riferimenti al libro che possano incuriosire il lettore. Geniale è l’americana @moonchildreads_che riesce a unire tutte queste tattiche e se ne esce con dei contenuti sempre divertenti e curiosi. I BookToker sanno anche divertirsi a loro modo. Sempre facendo leva su sentimenti ancestrali, c’è un thread molto amato che gira attorno alla canzoncina che fa “Oh, you haven’t read the classics?”, e i classici che vengono mostrati sono libri come Il guinness dei primati, Le fatine dell’arcobaleno, o Geronimo Stilton per gli italiani.

Scordate l’autorialità, la ricerca del libro sconosciuto. Sono due i generi che emozionano i giovani sulla piattaforma, il fantasy e in generale il Young Adult, specialmente se declinati in tema LGBTQI+. Ed effettivamente sono quasi sempre gli stessi libri che girano, che si tratti degli Stati Uniti o dell’Italia: La canzone di Achille (2019, Marsilio), Il principe crudele (2018, Mondadori) e, come ogni salotto letterario che si rispetti dal 1800 ad oggi, Orgoglio e Pregiudizio. Dopotutto BookTok nasce in maniera ancillare dalle varie comunità alle prese col revival della new age, quindi una commistione di Dark Academia, chi pratica magia nera, chi costruisce tazzine a mano col DAS (ne parlavamo qui). E, si sa, il fantasy è il genere che ha definito la new age. BookTok si può quindi circoscrivere a un algoritmo (o come lo chiamano loro in modo più romantico, “side”) sul quale vanno poi a confluire anche altre macro-estetiche.

@alifeofliterature

If anyone asks you what happens at the end, just LIE 🌊 #wewereliars #books #booktok #booker #ya #bookclub #bookworm #fyp #4u

♬ everybody wants to rule the world – madalyn

Il New York Times cerca di spiegare gli effetti dei trend di TikTok sull’editoria prendendo in esempio il fenomeno del romanzo La canzone di Achille – una rivisitazione YA e queer dell’Iliade. Un giorno della scorsa estate molte sedi newyorkesi della catena di libri Barnes & Nobles si trovano sorprendentemente a vendere 10.000 copie alla settimana, e il libro era uscito in sordina circa dieci anni prima. Hanno poi scoperto che era nata una comunità di lettori su TikTok attorno al libro che ha fatto schizzare le vendite. BookTok è un fenomeno travolgente, e arriva dove Instagram o i booktubers su Youtube non erano mai giunti, perché riescono a creare un senso di comunità attorno al candore e spontaneità. I creatori dei video non hanno vergogna ad aprirsi, e a piangere se necessario, e questa franchezza è condivisibile da tutti. Reclusi in casa da un anno ormai, senza la possibilità di farsi spezzare il cuore o di sbucciarsi le ginocchia sullo skate coi loro amici, le uniche emozioni che la Gen Z può provare provengono dai libri, dai film, dalle serie tv, e hanno molte ore perse da recuperare.

I BookToker italiani hanno un approccio un po’ differente: in genere sono più leziosi, quindi si affidano a spiegazioni usando vere parole, oppure usano canzoni (spicca Bad Guy di Billie Eilish) e motivetti (in genere frasi trash prese dai reality di Mediaset) da cui prendono spunto per iniziare giochi di ruolo in cui interpretano scene dei libri. Una tattica molto efficace che ho visto girare tra gli italiani consiste nel mostrare il libro dal dorso per far capire che si tratta di un romanzo breve, nulla di cui avere paura insomma. È molto catchy, infatti, consigliare “libri brevi ma intensi”, come fa spesso @centannidisolitudine nel suo canale. Quelli americani non sembrano temere le lunghezze, invece. Questa BookToker italiana è da tenere d’occhio: di recente ha pubblicato un video in cui elenca i «personaggi maschili che ho odiato» e spaziano da Heathcliff di Cime tempestose a Hubert Hubert di Lolita.

@centannidisolitudine

Li avete letti?📚 #consiglidilettura #libri #classici #booktokitalia #idoloridelgiovanewerther #ilgrandegatsby #lenottibianche #fyp

♬ Mirror Masa (I Think I’m Fallin’ for Ya) – Dathan

Sogno di scrollare su TikTok, sguazzando come sempre dentro all’algoritmo di BookTok, e di capitare su un video di Sylvia Plath che si riprende con l’iPhone nel bagno del college dopo aver finito di leggere Philip Roth.