La campagna pubblicitaria di American Eagle è stata indubbiamente efficace: i liberal di tutto il mondo hanno abboccato alla provocazione e i conservatori hanno colto al volo l'occasione per ribadire che non si può più dire niente.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi
Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Anche considerando l’annata davvero infelice per il botteghino statunitense, Christy è davvero un flop con pochi eguali. Il biopic sportivo con protagonista Sydney Sweeney ha segnato infatti il calo più drastico di presenze tra la prima e la seconda settimana della storia del botteghino americano, con un tonfo del 92 per cento. Una batosta professionale non da poco per la star di Euphoria, nuovo, involontario volto hollywoodiano della destra trumpiana che la sostiene sui social, ma non al cinema.
I numeri sono così disastrosi da non essere stati pubblicati dal distributore Black Bear. Così i giornalisti di siti specializzati come World of Reel si sono dovuti attaccare al telefono e intervistare un campione di esercenti statunitensi per capire l’entità del crollo di presenze per il film che racconta la vita e la carriera della pugile americana Christy Martin. Secondo le loro stime, il film ha incassato poco più di centomila dollari nel secondo weekend di programmazione, pur avendo mantenuto oltre ottocento dei duemila schermi su cui era uscito una settimana fa. La strategia di distribuzione voluta dall’attrice, che ha prodotto il film, si è rivelata un fallimento. La distribuzione ampia, una mossa in teoria audace, si è scontrato con la mancanza di passaparola e con le tante controversie che circondano la protagonista (non ha certamente aiutato una sua recente intervista a Gq in cui sostanzialmente si rifiuta di dire la sua sulla polemica scoppiata attorno alla pubblicità dei jeans American Eagle di cui è stata testimonial).
Per Sweeney, star televisiva e cinematografica in ascesa (almeno fino a poco tempo fa), è un brutto colpo da incassare, dato che il film rappresentava un tentativo di transizione verso ruoli più maturi e una chance di mostrare il suo talento. Tuttavia gli spettatori non sembrano volerla seguire in questo passaggio al cinema “adulto. Christy, infatti, non è il primo flop del 2025 di Sweeney: prima ci sono stati già Americana, Eden ed Echo Valley.
Lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato del suo nuovo romanzo, di cavi in fibra di vetro piazzati sul fondo del mare, di Leonardo DiCaprio, del Papa, di ChatGPT e di vini bianchi.