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17:24 venerdì 5 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

La pandemia minaccia la battaglia contro il surriscaldamento

09 Novembre 2020

Una delle tante ripercussioni a lungo termine della crisi causata dal Coronavirus è sicuramente la battuta d’arresto che ha segnato nella battaglia contro il surriscaldamento globale e il contenimento delle emissioni nocive. Come segnala un report del Guardian, infatti, la prospettiva di una politica orientata verso scelte verdi è al momento sempre più incerta, poiché molti governi nel mondo, alle prese con la gestione di un’emergenza sanitaria tutt’altro che risolta, stanno attualmente investendo nei combustibili fossili per evitare una recessione devastante. Le promesse verso un’economia a basse emissioni di carbonio, insomma, non si stanno concretizzando.

Secondo la classifica stilata dal quotidiano britannico, l’Europa è in prima linea nella tanto decantata “svolta green”, con un investimento del 30 percento dedicato a fini ecologici dei 750 miliardi di euro stanziati dal Recovery Fund. La Francia e la Germania hanno stanziato rispettivamente circa 30 e 50 miliardi di euro come stimolo aggiuntivo per la spesa ambientale, mentre dall’altra parte del mondo la Cina ha i dati peggiori tra le maggiori economie: solo lo 0,3 percento del suo pacchetto è destinato a progetti verdi. Negli Stati Uniti, prima delle elezioni, solo circa 26 miliardi di dollari (poco più dell’1 percento) della spesa annunciata era verde. In almeno 18 delle maggiori economie del mondo, a più di sei mesi dalla prima ondata della pandemia, le riforme varate per la ripresa economica sono ancora dominate da spese che hanno un impatto ambientale dannoso, come i salvataggi per il petrolio o nuove infrastrutture, superando i benefici climatici positivi di qualsiasi spesa verde. Secondo l’analisi, solo quattro Paesi – Francia, Spagna, Regno Unito e Germania – e l’Unione europea dispongono infatti di pacchetti che produrranno un vantaggio ambientale netto.

Ma la vittoria di Joe Biden potrebbe cambiare le carte in tavola: sebbene il nuovo presidente dovrà molto probabilmente affrontare una maggioranza repubblicana al Senato – maggioranza che è assolutamente contraria al Green New Deal, come ha chiarito Mitt Romney tra gli altri solo ieri – se i piani di Biden per uno stimolo verde da 2 trilioni di dollari fossero pienamente implementati, gli Stati Uniti supererebbero l’Europa come il più grande investitore in un futuro a basse emissioni di carbonio. I ricercatori interpellati dal Guardian sottolineano però che se anche una parte del piano di Biden venisse approvata, com’è certamente più realistico, sarebbe comunque uno stimolo trasformativo, perché di fatto gli Stati Uniti potrebbero avviare una dinamica a livello globale, in particolare con la Cina, per una ripresa verde.

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