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Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Perché sui cappelli ci sono i pon pon

16 Gennaio 2017

The Outline prova a rispondere a una delle questioni irrisolte più difficilmente spiegabili dell’inverno: la presenza di piccoli (o meno piccoli) agglomerati di tessuto sull’estremità superiore dei cappelli che indossiamo per ripararci dal freddo, ciò che chiamiamo pon pon. Le origini dell’apparentemente insensato ornamento possono essere ricondotte a un reperto, una statuetta votiva trovata in Svezia nel 1904 che raffigura uno dei protagonisti della mitologia norrena: nella sua rappresentazione bronzea, il dio vichingo Freyr è visto con un elmetto che termina con ciò che si direbbe, beh, proprio un pon pon.

pomChe se ne fa un dio nordeuropeo di un pon pon? Come più o meno qualsiasi materia di dibattito, anche questa ha un thread dedicato su Reddit. Secondo una tesi condivisa da un utente, la motivazione ultima della presenza di quella rifinitura va ricercata nel naalbinding, un’antica tecnica di cucitura dei tessuti molto presente nella tradizione scandinava: per coprire le cuciture rimaste, quindi, perché non usare una copertura “mirata” che non desse troppo nell’occhio?

La parola pon pon, spiega The Outline, deriva dal francese pompon, e ha iniziato a venire usata a partire dal XVIII secolo. I cappelli col pon pon erano già usati dalla fanteria napoleonica, con colori diversi a seconda della divisione militare di appartenenza. Anche la Chiesa romana ha indossato per secoli copricapi con un particolare tipo di pon pon: le berrette. Ma, detto questo, perché li indossiamo ancora oggi? Una teoria viene dal sito di Martha Stewart, e pare perlomeno verosimile: i pon pon sono tornati di moda durante la Grande depressione, quando erano un modo cheap per abbellire un cappello.

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In seguito, secondo diverse fonti reperibili online, i pon pon hanno consacrato la loro fama grazie a Michael Nesmith dei Monkees, il celebre gruppo pop rock losangeleno, che indossava sempre un cappello col pon pon. Il magazine ha messo in dubbio questo fatto, chiedendo lumi alla fashion designer – e amante dei pon pon – Caroline Rose Kaufman. La stilista ha detto che «i pon pon sono di moda da quando ho memoria. Ma ho notato che negli ultimi anni i designer li hanno reinventati in modo creativo».

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