La serie, con protagoniste Sarah Snook e Dakota Fanning, sembra un thriller ma in realtà è tutta una grande storia sulla sisterhood che vince sempre. E sull'impossibilità degli uomini di uscire puliti da qualsiasi situazione.
Netflix ha annunciato la data d’uscita di Squid Game 2
A tre anni dalla fine della prima stagione, il 26 dicembre su Netflix torna Squid Game. «Giocatore 456, bentornato nel gioco», dice il Front Man a un certo punto del nuovo trailer diffuso da Netflix: è il suo bentornato a Seong Gi-hun, vincitore dell’ultima edizione del gioco al massacro, rientrato nello Squid Game con l’intenzione di porvi fine una volta per tutte.
Nel numero di Rivista Studio intitolato “L’età della rabbia” (lo potete acquistare qui) avevamo intervistato il creatore, sceneggiatore e regista di Squid Game, Hwang Dong-hyuk. All’epoca aveva appena iniziato a lavorare sulla seconda stagione della serie e ci aveva detto che solo due cose si potevano dare per certe: il ritorno di Gi-hun, appunto, e nuovi giochi mortali. A vedere il trailer, la promessa è mantenuta: il giocatore 456 è tornato (anche se purtroppo nelle immagini che vediamo ha abbandonato i capelli rosso fiammante sfoggiati nel finale della prima stagione) e sembra decisissimo a vendicarsi. «Dovremmo prendercela con le persone che organizzano questo gioco», dice a un certo punto, cercando di trasformare i partecipanti dello Squid Game in un esercito con il quale lanciare l’assalto ai ricchi e crudeli Vip. Impresa disperata, lo si capisce subito: come spiega il Front Man, «finché il mondo sarà questo, il gioco continuerà a esistere».
Sappiamo già che Squid Game avrà anche una terza stagione, che sarà l’ultima. Vedremo se la seconda, nel frattempo, riuscirà a eguagliare l’incredibile successo della prima, che divenne la serie più vista nella storia di Netflix (stando ai numeri forniti dalla piattaforma, gli episodi della prima stagione sono stati visti 265 milioni di volte), fu candidata a 17 Emmy e ne vinse sei.
C'è la sua firma su 1992, Gomorra, The Bad Guy, Esterno notte, Il traditore e Il maestro. E adesso anche su una delle sorprese di questo anno cinematografico: Breve storia d'amore, la sua opera prima da regista.
Il film con cui Jim Jarmusch ha vinto il Leone d'oro a Venezia è un'opera apparentemente "piccola" che però affronta il mistero più grande di tutti: cosa passa per la testa dei nostri genitori? E per quella dei nostri figli?