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La Spagna ha approvato un congedo climatico retribuito

La crisi climatica sta cambiando il modo in cui viviamo e in cui le società sono costruite in diversi modi, ben oltre la tragica spettacolarità dei disastri naturali – che sono ormai, tuttavia, sempre più regolari e meno eccezionali. Uno di questi cambiamenti “laterali” è per esempio la legge che la Spagna ha appena introdotto: un congedo climatico per i lavoratori che vivono in zone interessate da eventi climatici estremi.

La legge è stata testata proprio nella zona della Comunità Valenciana dopo la devastante tempesta Dana, e il Consiglio dei ministri l’ha approvata giovedì 28 novembre: i lavoratori che non riescono a recarsi al lavoro per condizioni climatiche proibitive avranno diritto a un congedo pagato da uno a quattro giorni. C’erano state diverse polemiche, a fine ottobre, perché molte aziende avevano chiesto ai dipendenti di continuare a lavorare nonostante gli allarmi meteo del governo. Da parte loro, queste aziende avevano accusato le autorità di non averle messe al corrente sulla gravità della situazione.

Il congedo regolamenta anche il diritto di assentarsi dal lavoro per cercare parenti scomparsi, svolgere pulizie nella casa e prendersi cura di membri della famiglia in difficoltà per ragioni legate alle emergenze climatiche. Che, essendo ormai motivo per la creazione di leggi, non sono nemmeno più considerabili emergenze: in questo articolo ci chiedevamo come fare, cosa fare, per parlare e attivarci da cittadini..

Yolanda Díaz, la ministra che ha proposto la legge, è anche vicepremier di Pedro Sánchez. Per molti anni è stata membro del Partito comunista, e nel 2023 ha fondato Movimiento Sumar, un partito di sinistra che nelle elezioni dello stesso anno si è alleato con Podemos, Izquierda Unida e altri partiti, per poi entrare nel governo di coalizione con il PSOE.

Foto di Jose Jordan / AFP via Getty Images