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Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.
Fontaines D.C., Kneecap e molti altri musicisti hanno fondato un’alleanza di artisti per contrastare l’estrema destra Si chiama Together e ha già indetto una grande manifestazione per il 28 marzo a Londra.
C’è un’azienda che sta lavorando a un farmaco simile all’Ozempic per far dimagrire i gatti in sovrappeso Una casa farmaceutica sta sperimentando un impianto a rilascio costante di GLP-1 per aiutare i gatti obesi.

Lo smart working aumenterebbe il rischio di attacchi hacker

01 Febbraio 2021

Nello scorso weekend, in Italia si è molto parlato della rubrica di Corrado Augias su Repubblica, in cui il giornalista se la prendeva con l’Enel per una mail che era chiaramente di phishing (e per cui ha poi chiesto scusa il giorno dopo). Al di là del dibattito che si è creato intorno all’episodio, piuttosto bizzarro, è però vero che i casi di phishing e più in generale gli attacchi hacker sono favoriti dallo smart working. Secondo quanto riporta la Bbc, infatti, diversi studi dimostrerebbero come il lavoro da remoto, nell’ultimo anno, abbia fatto aumentare gli attacchi hacker e reso molto più difficile il lavoro dei reparti IT di molte grandi e piccole aziende nel mondo.

La questione della sicurezza informatica dei sistemi operativi cui oggi milioni di lavoratori fanno riferimento è diventata sempre più centrale, evidenziandone tutte le carenze: un recente sondaggio dello studio legale Hayes Connor Solicitors sottolinea ad esempio come un lavoratore domestico su cinque nel Regno Unito non abbia ricevuto alcuna formazione sulla sicurezza informatica. Il rapporto ha anche rilevato che due dipendenti su tre che hanno stampato documenti di lavoro potenzialmente sensibili a casa e hanno ammesso di aver messo i documenti nei loro cestini senza prima distruggerli. Nel frattempo, uno studio separato, effettuato sempre nel Regno Unito lo scorso anno, ha rilevato che il 57 per cento dei responsabili delle decisioni IT ritiene che i lavoratori remoti esporranno la propria azienda al rischio di una violazione dei dati. Nella fretta di digitalizzare il lavoro a causa della pandemia, molte aziende non hanno poi fatto in tempo a fornire sicurezza aggiuntiva relativa a computer, comunicazioni elettroniche e comunicazioni telefoniche, aumentando il rischio di esposizione dei loro sistemi operativi.

Secondo Ted Harrington, specialista in sicurezza informatica con sede a San Diego, il primo passo sarebbe stato quello di fornire a tutti i lavoratori da remoto un laptop dedicato, un passo fondamentale per garantire la sicurezza informatica. «Fornire al personale laptop e altre apparecchiature di proprietà, controllate e configurate dall’azienda allevia l’onere per i dipendenti di impostare le cose nel modo giusto e garantisce che seguano i controlli di sicurezza richiesti dall’azienda», ha spiegato. Il passo successivo è che le aziende devono impostare una VPN o una rete privata virtuale, in modo che i computer remoti abbiano connessioni sicure e crittografate con i server dell’azienda e il resto del personale. Infine, è importante la formazione del lavoratore, che deve essere in grado di riconoscere le potenziali minacce: una cosa che, forse, avrebbe aiutato anche Augias nel suo piccolo incidente.

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