Da quello che si vede nel trailer (pochissimo), di sicuro non è il Tom Cruise di Top Gun o di Mission: Impossible.
La graphic novel dell’anno è tratta dalle “Condizioni di utilizzo” di Apple
Creare un’opera d’arte da una da una delle cose più lontane dall’arte che possiamo immaginare: i “Termini e condizioni di utilizzo” di iTunes, ovvero il contratto che siamo invitati ad accettare una volta installato il software sul nostro computer. Nella versione americana si tratta di 20.669 parole, che il disegnatore Robert Sikoryak ha trasformato in una graphic novel che ha un solo personaggio – Steve Jobs – ma molti stili (tutte citazioni e layout di capolavori del fumetto, dai Peanuts a Silver Surfer), molti personaggi che appaiono senza parlare, perché l’unica voce è appunto quella delle legalese Apple, declamato, pensato o urlato dal fondatore di Apple. Si intitola, appunto, Terms and Conditions.
Detta così potrebbe forse sembrare soltanto una cosa delirante, ma in realtà l’opera sta riscuotendo un notevole entusiasmo da parte della critica. Per Creative Review: «La pura banalità del testo permette a Sikoryak di celebrare e giocare con il fumetto come strumento per il racconto visivo. Con un testo che è il contrario dell’essere avvincente e lavorando sui toni e sulle atmosfere, finisce per essere un notevole esperimento sul modo in cui leggiamo i fumetti».
Al Guardian Sikoryak ha raccontato qualcosa sull’origine dell’idea: «In America la graphic novel è esplosa da una ventina d’anni, sono stati fatti memoir, non-fiction e io volevo fare qualcosa di diverso. Tra il mio istinto per la parodia e l’assurdo e il mio bisogno di qualcosa di nuovo, è venuto fuori questo. Mi è venuta quest’idea e ho pensato che fosse divertente e che nessuno l’avesse ancora avuta».

C'è la sua firma su 1992, Gomorra, The Bad Guy, Esterno notte, Il traditore e Il maestro. E adesso anche su una delle sorprese di questo anno cinematografico: Breve storia d'amore, la sua opera prima da regista.
Il film con cui Jim Jarmusch ha vinto il Leone d'oro a Venezia è un'opera apparentemente "piccola" che però affronta il mistero più grande di tutti: cosa passa per la testa dei nostri genitori? E per quella dei nostri figli?