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La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Shaun Ellis, l’uomo che vive coi lupi

Ricercatore accademico ed ex marine, ha vissuto con un branco di lupi grigi per 18 mesi. Il 29 settembre a Torino Spiritualità parla della sua esperienza.

28 Settembre 2016

Shaun Ellis ha vissuto con un branco di lupi grigi per diciotto mesi. Figlio unico, ricercatore accademico ed ex marine, risiede in un piccolo paesino del North Devon, distretto della contea inglese a trecento chilometri a sud est di Londra. Vive in parte nella tenda all’interno del campeggio a fianco alle recinzioni in cui stanno i lupi, in parte in un appartamento poco distante. Con quelli che ha allevato sin da cuccioli, può tutto: mostra loro i denti, ulula, morde e si spartisce la carne cruda di alce e cervo. Shaun Ellis si inginocchia in modo che la sua testa si abbassi al livello della loro. Divarica la bocca più che può, così che le bestie ispezionino l’odore che proviene dallo stomaco. Mostra il mento, mai la gola. I lupi non vanno toccati, specie sulla schiena; dopo un po’ di tempo si può passare la mano sul collo, appena dietro la testa o attorno agli inguini delle zampe inferiori. Guardarli negli occhi è considerato un segno di sfida, dunque da evitare. Se si alza di scatto è sicuro che lo morderanno e i lupi levano i canini solo una volta che la preda è morta. Il prossimo anno Shaun compirà cinquant’anni e il suo nucleo familiare è composto dal branco di dieci esemplari e dalla compagna, Isla.

Wild Place Project Welcomes A Pack Of Wolves

A vent’anni Shaun Ellis legge del naturalista americano Levi Holt che gestisce un centro di ricerca dei lupi in Idaho e ne è folgorato: vende i suoi spiccioli averi da adolescente, compra il biglietto aereo e s’imbarca. Lì lavora in zoo e riserve naturali, gomito a gomito con i biologi e inizia a studiare più da vicino i lupi con un nativo americano a fargli da chioccia. Partecipa ai loro banchetti a base di cervi e alci, bacche e frutti caduti dagli alberi. Impara da loro l’armonia, il rispetto della gerarchia e la supremazia. E quando una femmina abbandona tre dei suoi cuccioli, Shaun Ellis se ne prende cura. Li chiama Yana, Tamaska e Matsi e li svezza come avrebbe fatto la madre. Dorme a contatto con loro. Passa il cibo dalla sua bocca. Insegna come si pesca: agita un pesce morto appena sotto il pelo dell’acqua, come fosse vivo, e li abitua a procacciarsi il cibo. Perché crescano come lupi, fa ascoltare i richiami registrati di altri esemplari. Quindici giorni e hanno già mandibole tenaci, e ancora mancano dei denti. Nonostante sia stato lui ad aver insegnato loro a far vita da lupi, ha il terrore che questi lo aggrediscano e lo scaccino dalla cerchia. Il pasto è il momento più rischioso, è al cospetto della preda che ognuno rivendica i suoi diritti all’interno del branco. Shaun Ellis quindi ringhia, grugnisce e morde. Mordere un orecchio al cucciolo è fondamentale, bisogna pur farsi rispettare.

Wild Place Project Welcomes A Pack Of Wolves

Ha rischiato la vita in due occasioni, in una c’era di mezzo un pezzo di carne e nell’altra si stava contendendo l’acqua. Il lupo spiccò un salto di tre metri, gli batté addosso e lo scaraventò in terra. Lo azzannò, «sembrava che stesse sbriciolando dei rami secchi». I lupi posseggono una dentatura capace di una pressione di centocinquanta chilogrammi per centimetro quadrato. Si arrestò appena prima di frantumargli la mascella. Lo aveva morso per tenerlo al suo posto e per valutare se Shaun meritasse di condividere il loro territorio. I biologi l’hanno da sempre messo in guardia: al primo segno di debolezza, il lupo lo avrebbe assalito. «A ogni mio ingresso lui compiva il rituale di strofinarsi contro di me, partendo dai piedi per arrivare fino alla testa e, se non stavo attento, mi scivolava dietro e mi mordeva sulla nuca, spesso a sangue», dice Shaun. Il lupo è lo squalo della terraferma.

Shaun Ellis è stato una star televisiva inglese per una serie di documentari prodotta da National Geographic, ha scritto più di un libro sulla sua vita selvatica, è stato in missione in Polonia dove i lupi selvatici ammazzano centinaia di capi di bestiame tutti gli anni, ha studiato la volpe rossa inglese, in Canada il coyote, e oggi si dedica a corsi formativi volti, oltre che a familiarizzare con i suoi lupi, anche a chi ha semplicemente un cane. Ha la pelle segnata da ferite. Le prime volte andava all’ospedale: quando tornava nel branco i lupi gli disfavano i punti e leccavano la lacerazione. Si figurano infezioni e malattie, invece la loro saliva riduce la prolificazione batterica e lui guarisce prima che avvalendosi di cure ospedaliere. Il suo sistema immunitario si è rafforzato. Shaun Ellis è un licantropo che non ha avuto bisogno di ricorrere alla luna.

 Fotografie di Matt Cardy/Getty Images.
Mercoledì ventotto settembre, alle diciotto, nella Chiesta di San Filippo Neri a Torino Shaun Ellis inaugura il festival Torino Spiritualità.
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