Attualità | Coronavirus

Posso venire da te per prendere il Covid?

Racconti di sex worker in Italia dopo un anno di pandemia.

di Valeria Montebello

Foto di Hannah Peters/Getty Images

Posso venire da te per prendere il Covid? «Questo è il messaggio di un cliente dopo aver saputo che dovevamo sospendere i nostri incontri perché mi ero ammalata. E non è stato l’unico ad avermelo chiesto». K è una mistress e ha molti schiavi. Il suo business durante la pandemia è aumentato: prima di ammalarsi i clienti erano eccitati dalla possibilità di essere infettati da lei, dopo essersi ammalata volevano vederla per ammalarsi. K non ha acconsentito e ha continuato a ordinargli di comprarle lingerie di Agent Provocateur o di mangiare la loro cacca a distanza. Ci sono anche bug-chaser etero che vogliono prendere il Covid-19, oltre a quelli originali (quasi tutti omosessuali) che vogliono prendere l’HIV praticando sesso non protetto con sieropositivi. «Come bug-chaser, uscire in pubblico senza mascherina è molto eccitante sessualmente», scrive @ButteredSalmon su Reddit. «L’altro giorno sono andato al supermercato e ho subito sentito un formicolio di eccitazione sessuale perché ero l’unico senza maschera. So che indossarla e seguire le procedure di sicurezza è estremamente importante in questo momento, ma non mi sono mai sentito così vivo come quando ero in quel negozio». Per la frangia sexy dei no mask la mascherina è come il preservativo, una spesa inutile. Tutti abbiamo sentito almeno una volta durante questa pandemia frasi come «Vorrei prendere il Covid così poi sarò immune» ma in questo caso il motore principale è sperare di poter tornare a vivere la vita di prima, non eccitarsi rischiando di contrarre una malattia potenzialmente mortale.

Sxxy, una sex worker di Bologna, ha perso alcuni clienti perché costretti a casa dalle mogli vestite da chaise longue a fiori: li tengono sotto sorveglianza speciale contando i minuti quando escono a fare la spesa o annusando i loro colletti appena rientrano. «Ho avuto anche clienti che hanno tenuto la mascherina addosso durante il rapporto sessuale» (non è solo un meme o un tutorial del Governo su come fare sesso) per paura di portare il Coronavirus dentro casa ed essere scoperti. Un cliente sulla quarantina, invece, le ha fatto molte domande sul Covid19 prima di vederla. Che precauzioni usi, quante persone ricevi al giorno, cosa chiedi ai clienti prima di accettare di vederli. Lei ha risposto che le precauzioni sono le solite e sono poche, «Se devi spendere 200 euro per stare in ansia lascia stare», gli ha risposto. Lui precisa che non le stava facendo tutte quelle domande per paura. Al contrario, non gli sarebbe dispiaciuto ammalarsi. Per l’immunità. Ma anche per la suocera che vive a casa sua. La quarantena fa brutti scherzi.

Mentre guardiamo l’acqua della pasta bollire con gli occhi spalancati pensiamo cose folli come prendere il Covid19 per ammazzare la propria suocera o che forse sarebbe il caso di aggiungere la dicitura she/her nella propria bio di Instagram. Almeno ci è rimasta la fantasia, e la usiamo. Fantasia e un pizzico di sadismo. Secondo una ricerca di Kink le fantasie sessuali più ricercate e praticate (quando possibile) durante il lockdown sono state proprio dom/sub, il bondage che era passato di moda come le paillettes e invece è tornato, seguito da pratiche di controllo dell’orgasmo: leggi tutto Delitto e castigo, solo allora, alla fine della 8989esima pagina potrai venire. La chiusura ha reso la popolazione più incazzata e sadica? Ha fatto uscire i ruoli che prima, quando era normale darsi due baci per salutarsi, erano appena accennati? Prima godevi se il tuo capo ti rimproverava per aver impaginato male il ppt adesso godi solo se il tuo compagno ti fa leccare la tavoletta del wc tre volte al giorno.

Si scopre che la quarantena è in realtà un periodo molto erotico. Dato che un giorno dura circa 120 ore hai ancora più tempo per pensare al sesso, alla creatività e alle possibili inquadrature.

@Lanadelre mi spiega che il suo lavoro non è cambiato affatto, anzi: «Sono riuscita a fare di più stando a casa». È migliorata la vendita di video personalizzati e foto. Quando le chiedo se le hanno fatto richieste particolari in questo periodo risponde che hanno chiesto al suo compagno di leccarle le dita dei piedi (si è rifiutato perché gli fa schifo il sudore, come dargli torto) e a lei di bere pipì. «Ieri mi ha scritto un money slave, mi ha detto che gli fa stare bene mandarmi i soldi senza avere niente in cambio». Il sesso in giallo, in arancione e in rosso non è cambiato molto per le sex worker che fanno video amatoriali, con il proprio compagno, dentro le loro case – questa è la nuova tendenza di PornHub – o per chi ha un profilo su OnlyFans. Molti hanno iniziato a fare porno durante la pandemia. Eva & Leo (@insidemysecrets) si sono licenziati per provare a cambiare vita. «Abbiamo iniziato con la pandemia a fare video per PornHub. L’idea ci è venuta perché guardiamo spesso contenuti porno insieme, e ad un certo punto abbiamo deciso di provarli a fare anche noi». Si scopre che la quarantena è in realtà un periodo molto erotico. Dato che un giorno dura circa 120 ore hai ancora più tempo per pensare al sesso, alla creatività e alle possibili inquadrature. Potremmo girare un anal in bianco e nero, magari ci mettiamo anche i sottotitoli e vinciamo un premio per registi emergenti.

Il Covid-19 ha colpito di più le sex worker che lavorano in strada o privatamente, le escort, le spogliarelliste, tutte le persone che devono stare a stretto contatto con i clienti. Chi fa effettivamente sesso con loro, chi si mischia con sudore, sperma, droplet. Negli Stati Uniti le sex worker hanno raccontato al New Yorker che non riescono a pagare l’affitto. In Usa hanno anche la loro star testimonial. FKA Twigs, commossa e toccata dalle loro sorti, ha donato 13k perché a 19 anni ha imparato la sua prima mossa di pole dance mentre lavorava in un club per soli uomini. E ha lanciato una raccolta fondi dando in takeover il suo account Instagram ad alcune sex worker e associazioni. In Italia non c’è nessun ambassador per le sex worker. Ma a Debby travesta Italiana va bene lo stesso. Riceve nel suo studio privato dove fa massaggi e mi dice che per lei non è cambiato niente. Certo, quando era in zona rossa non ha lavorato ma in zona arancio e gialla non c’è stata nessuna differenza, tranne una cura più maniacale della pulizia. «Arrivi, controllo temperatura, disinfezione delle mani, doccia e poi lettino professionale sotto a mani esperte». Questo è un commento su di lei che ho letto su Escort Advisor (una specie di Trip Advisor per le escort, dove i clienti le recensiscono e danno le stelline alle loro performance). Prima di fare sesso ti controllano la temperatura come al supermercato. Per un’ipocondriaca che prima di vedere una persona per un caffè all’aperto vuole ricevere una mail con tampone e sierologico negativo è complesso da capire ma «Ai clienti del virus poco importa». Il sesso batte la morte. È un po’ come quando vai con uno senza condom e subito dopo – e per qualche mese successivo – ti chiedi continuamente se è azzardato o troppo letterario pensare di aver contratto la sifilide. Si sa che dopo ce ne pentiremo ma fare su e giù per 4 minuti sembra una buona ragione per rischiare.

Le chiedo se ha paura e mi scrive in DM: «Non ho paura». Debby ha leggermente aumentato il suo business. È difficile immaginare mariti che escono di casa dicendo di andare in farmacia a prenderti il Buscofen Act e invece vanno a farsi massaggiare la prostata da Debby ma succede. «I clienti over 55 sono quasi spariti mentre sono aumentati quelli molto più giovani, dai 30 ai 45 anni». I giovani vanno da lei perché «Le ragazze hanno paura di fare sesso di questi tempi e le uniche sempre disponibili sono le sex worker». In effetti vedere uno sconosciuto dopo aver chattato settimane in Direct è come mettere la mano in un acquario pieno di piranha. La soluzione migliore è fare ghosting per aiutare le finanze delle sex worker. Presto la società sarà divisa in due categorie ontologiche: i vaccinati e i non vaccinati. La buona notizia è che, quando i vaccinati avranno meno di 80 anni, potranno fare sesso tra loro ricoprendosi di saliva come nella pubblicità di Suitsupply. La cattiva notizia è che i bug-chaiser del Covid-19 dovranno andare a leccare i ventilatori negli ospedali per avere buone probabilità di prenderlo. L’unica cosa certa è che, quando le nostre vene scoppieranno di vaccino, niente potrà impedirci di accoppiarci selvaggiamente sopra ogni superficie delle città.