Hype ↓
07:28 sabato 13 dicembre 2025
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

Settimane della moda — Londra

Iniziano in questi giorni le sfilate maschili: in Inghilterra J. W. Anderson si conferma e sorprende con una passerella in streaming su Grindr.

11 Gennaio 2016

J.W.Anderson - Runway - London Collections Men AW16Come da consuetudine ormai da quattro anni a questa parte, la moda maschile ha inaugurato la stagione per l’Autunno-Inverno 2016 con la rassegna London Collections Men, che l’11 gennaio passerà il testimone all’89esima edizione di Pitti Uomo a Firenze, prima di arrivare a Milano e Parigi. Un calendario fitto di eventi e sfilate, in cui (pochi) nomi conosciuti al grande pubblico – Burberry, Paul Smith, Alexander McQueen, per citarne alcuni – dividono il palcoscenico con marchi più giovani dall’estetica variegata ma sempre squisitamente londinese. Christopher Kane, Nasir Mazhar, Sibling, Topman, Craig Green e Martin Rose: le sfilate e presentazioni da tenere d’occhio sono tante, tra conferme e nuovi arrivati. Se c’è un nome, però, che il sistema moda britannico è riuscito a imporre al mercato e alla stampa negli ultimi anni con prepotente efficacia, è sicuramente quello di Jonathan Anderson, la mente creativa dietro J.W. Anderson.

Fresco di premio al British Fashion Award come miglior designer sia per l’abbigliamento maschile che per quello femminile – durante la stessa cerimonia dello scorso novembre, Alessandro Michele ha vinto l’International Design Award per il suo lavoro da Gucci – quella del 31enne Jonathan è una storia di successo e velocità. Dopo la laurea nel 2005 presso il London College of Fashion, nel 2008 fonda il marchio che porta il suo nome e presenta una collezione di soli accessori maschili, cui seguirà nel 2010 una collezione femminile, mentre la stampa non fa altro che parlare di lui come del prossimo grande nome della moda made in Uk. Fa incetta di premi ai British Fashion Awards, a dimostrazione di quanto l’intero sistema punti su di lui: nel 2012 viene indicato come talento emergente nel ready to wear; nel 2013 vince nella categoria New Establishment Award, che premia i giovani marchi che hanno saputo consolidarsi, e nel 2014 si aggiudica lo scettro di miglior designer di menswear. Nota a margine: i riconoscimenti significano sponsorizzazioni e supporto economico per il marchio, cosa che permette a J.W. Anderson di diventare un piccolo grande caso di successo, sia di critica che commerciale. Nel 2013, inoltre, si guadagna la nomina di direttore creativo di LOEWE, marchio spagnolo specializzato in pelli pregiate appartenente alla conglomerata del lusso LVMH.

Jonathan Anderson è «un pioniere di idee», ha scritto Lauren Cochrane sul Guardian

Nel 2015, come già ricordato, gli vengono assegnati entrambi i premi maggiori, cosa mai accaduta in precedenza: in molti hanno scritto che il motivo è la sua concezione di moda, dove le collezioni uomo e donna si richiamano fortemente fra loro, nel solco di quella fluidità di genere di cui Miuccia Prada è stata maestra (tra l’altro, subito dopo la laurea, Anderson ha lavorato come visual merchandiser da Prada al fianco di Manuela Pavesi). Un altro motivo è la sua voglia di sorprendere: non è uno stilista che ama crogiolarsi nei suoi stilemi, anzi i suoi sforzi di spingersi al massimo sono evidenti, quando anche non sempre portano a risultati convincenti. Jonathan Anderson è «un pioniere di idee», ha scritto Lauren Cochrane sul  Guardian all’indomani del premio: è stato il primo, ad esempio, a spostare la lancetta sugli anni ’80 quando tutti erano ancora impegnati nella loro personale rivisitazione del ritorno degli anni ’70.  Non ha fatto eccezione la collezione per l’Autunno-Inverno 2016 presentata nella mattinata di domenica a Londra e andata per la prima volta in streaming su Grindr, l’app di incontri dedicata ai gay. Lo streaming delle sfilate è tutt’altro che inusuale, ma la scelta della piattaforma è sembrata a molti quantomeno singolare: non a Jonathan, però, che nel backstage ha dichiarato: «Per me [utilizzare Grindr] ha significato raggiungere 196 paesi diversi in un solo momento. È stupefacente essere in grado di arrivare a sette milioni di persone in una sola volta. Credo sia importante per i marchi esplorare i nuovi media (…) e poi non vedo tutta questa differenza fra Grindr, Tinder e Instagram».

J.W.Anderson - Runway - London Collections Men AW16La collaborazione non nasce dal nulla: nell’autunno scorso Grindr è passato sotto l’egida di PR Consulting, potente agenzia pubblicitaria che rappresenta molti marchi di prim’ordine, fra cui Acne Studios, Dior, Dries Van Noten, Louis Vuitton e, naturalmente, J. W. Anderson. L’incontro fra le due realtà si può interpretare, da una parte, come il tentativo di Grindr di ridisegnarsi come un universo più ampio di una “semplice” hook-up app e dall’altra, quello di Anderson di sperimentare con i nuovi media, passaggio oggi obbligatorio nella costruzione dell’identità di un brand. E la motivazione della scelta è tanto candida quanto provocatoria, quasi a dire, perché perdere tempo nella realtà falsata di Instagram quando Grindr – in ultima istanza – ci fornisce la stessa identica cosa senza inutili sovrastrutture?

Lo abbiamo detto, Anderson non è uno a cui piace perdere tempo, mai. Se gli altri stilisti arrancano dietro al numero di collezioni da produrre nell’arco di un anno, lui riesce abilmente a dividersi fra due marchi: tra due settimane sarà di scena a Parigi con LOEWE, collezione di cui ha già scattato la campagna, mentre a fine febbraio sarà il momento del womenswear, e anche qui per Anderson la questione è conclusa con ampio anticipo. La velocità, d’altronde, era anche il tema dello show di Londra: dalle lunghe zip alle sneakers da boxeur, dai vezzosi completi pigiama ai maxi cardigan, i suoi ragazzi hanno dato il via alla sfilata mentre ancora gli ospiti stavano prendendo posto e altrettanto velocemente sono ritornati dietro le quinte. A chi tentava di fare una foto da postare su Instagram sarà parso di intravedere delle lumache qui e là, su giacche, cappotti e pantaloni: cosa mai significheranno in quel contesto gli animali simbolo per eccellenza di lentezza? Sono red herrings, specifica lo stilista, ovvero falsi indizi: non è necessario d’altronde che tutto ciò che si vede in passerella abbia una spiegazione.

Articoli Suggeriti
Se anche Demna si fa prendere dalla nostalgia allora per la moda è davvero finita

La nuova collezione Gucci fa emergere un fenomeno già ovunque: l’industria della moda sta guardando sempre più al passato, spesso a scapito di innovazione, immaginazione e persino salute collettiva.

Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo

Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.

Leggi anche ↓
Se anche Demna si fa prendere dalla nostalgia allora per la moda è davvero finita

La nuova collezione Gucci fa emergere un fenomeno già ovunque: l’industria della moda sta guardando sempre più al passato, spesso a scapito di innovazione, immaginazione e persino salute collettiva.

Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo

Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.

La moda è diventata imbarazzante?  

Premi di cui a nessuno fuori da quelle stanze importa molto, un generico e sempre più spiccato distacco dalla realtà, gli evidenti problemi con i corpi delle donne: come un sistema intero sta affrontando questi anni difficili (spoiler: abbastanza male).

Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson

È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.

Il nuovo progetto creativo di Maison Valentino realizzato con l’AI è la dimostrazione che analogico e digitale possono convivere

Per farlo, il brand ha reclutato nove artisti digitali che hanno trasportato la borsa DeVain in universi alternativi

Tailoring Legends e gli 80 anni di Brioni

Dal debutto nel 1945 a Roma fino a oggi, da Clark Gable a Bret Easton Ellis, vi raccontiamo la mostra organizzata al Chiostro del Bramante per celebrare la storia del brand.