Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Le nuove vecchie serie tv del prossimo anno
Dicono che la tv diventerà sempre più simile a Netflix e, a guardare il palinsesto dei prossimi mesi, sembra abbiano ragione. Il calendario delle serie in uscita è un po’ come la schermata principale del portale, con i suoi ‘se ti è piaciuto’ e ‘continua a guardare’. Nulla di davvero nuovo sotto il sole, perdura la tendenza della Re TV, fatta di revival, reboot e replay.
Ci siamo già sorbiti il ritorno di Will&Grace e Una mamma per amica, con i loro personaggi invecchiati che, di riflesso, hanno fatto sentire vecchi anche noi. Abbiamo provato l’ebbrezza del guardare dopo il lavoro la stessa serie che occupava i nostri pomeriggi scolastici, ci siamo crogiolati nell’anacronistico entusiasmo di rivivere storie che credevamo concluse per sempre. Per quelli di noi che si divertono alle rimpatriate è stato un meraviglioso viaggio indietro nel tempo, tutti gli altri avrebbero preferito lasciare che il passato restasse, appunto, passato.

Tom Selleck in una scena di Magnum P.I.
Ma non è finita qui, come sottolinea il New York Times, nuovi fantasmi torneranno a tormentarci dai palinsesti passati. Tre i reboot in cantiere quest’anno: Streghe, Roswell e Magnum P.I. Il trauma sarà ancora più forte del precedente. Perché, se guardare il ritorno di una vecchia serie, per quanto deludente, ha comunque il piacevole sapore di un comfort food; i reboot hanno il potere di distruggere tutto ciò che è stato.
Solo i più cinici tra noi saranno in grado di non tremare sentendo pronunciare l’indimenticabile formula “il potere del trio coincide col mio” da qualcuno che non faccia Halliwell di cognome. Ci vorrà una massiccia dose di sangue freddo per non impallidire all’idea che a dar la caccia agli alieni non saranno più i problematici adolescenti che tanto abbiamo amato. Per non parlare del coraggio necessario a sopportare l’assenza di Tom Selleck al volante dell’invidiata Ferrari.