Bulletin ↓
12:31 domenica 15 giugno 2025
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 
Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

Seaspiracy è la conferma che Netflix ha un problema con i documentari

Il lavoro di Ali Tabrizi, come altri presenti sulla piattaforma, non si preoccupa di verificare le informazioni e ha il solo scopo di far credere allo spettatore di essere vittima di una cospirazione.

06 Aprile 2021

È possibile che dopo aver guardato Seaspiracy su Netflix smettiate di mangiare pesce. Per un giorno o due, per una settimana, un mese. Poi l’effetto dello shock si riassorbirà come un ematoma e tutto tornerà come prima. D’altra parte, non abbiamo buttato via lo smartphone dopo The Social Dilemma, altro shock metabolizzato e dimenticato. Il documentario diretto (e «interpretato») da Ali Tabrizi prova a condensare il lungo percorso di cambiamento che spinge le persone a diventare vegane dentro un tunnel dell’orrore di novanta minuti su tutti i mali della pesca. Seaspiracy è la pillola rossa super concentrata per accorciare il processo, anzi, per sostituirlo. Nessuna sfumatura, nessuna complessità, perché la complessità porta complicazioni narrative e non si sminuzza o digerisce facilmente. È il problema del documentario contemporaneo, militante ma di massa: le piattaforme come Netflix (dove potete guardare Seaspiracy, Cowspiracy, What the Health, The Social Dilemma) hanno spalancato gli orizzonti al genere, ma lo hanno anche modificato geneticamente. Oggi i documentari devono essere esperienze trasformative, un’ora e mezza ad alta intensità radicale, con la call to action finale, per uscire rinnovati e in missione, come al termine di una beauty farm etica. Il problema delle pillole rosse, però, è che esistono solo in Matrix o nelle metafore dei fanatici. Non si diventa vegani per effetto di intense cure Ludovico e comunque non è per questo che esistono i documentari. 

Seaspiracy mette il dito su un problema enorme: l’industria della pesca è insostenibile dal punto di vista ambientale, sanitario e sociale. Non c’è altro modo di definire l’overfishing se non come una catastrofe e non esiste transizione ecologica senza un cambiamento sostanziale nel modo in cui il cibo viene prelevato dagli oceani. Però Seaspiracy non vuole informarci su questo, vuole trasformarci, e questo slittamento ha una prima vittima collaterale: la scienza. Si potrebbero fare cinque ore di debunking sui novanta minuti di Seaspiracy. Il suo dato più forte, l’architrave del ragionamento, è falso. Tabrizi ci dice che gli oceani saranno vuoti nel 2048 se continueremo così. Ha preso il dato da una ricerca del 2006, ritrattata dal suo autore (l’ecologo canadese Brian Worm) già nel 2009. Inoltre, la pesca collaterale e per errore di specie protette non è il 40 per cento ma il 10 per cento del totale, secondo Nazioni Unite e Fao. Un solo studio ha parlato di 40 per cento, forzando le unità di misura, mescolando specie in via di estinzione e spreco alimentare, che è un problema, ma è un altro problema. Certo, Onu e Fao potrebbero mentirci, potrebbe essere tutta una cospirazione, come suggerisce il titolo, ed è uno degli effetti di questo tipo di documentari, metterci nella posizione di dover pensare: mentono, tutti mentono, e solo io posso cambiare le cose.

Il padre di questi filmmaker in missione è ovviamente Michael Moore. In primo piano lui e tutto il resto dietro. Ogni tanto verrebbe da dire a Tabrizi quello che Dini Risi diceva a Nanni Moretti: “spostati e facci vedere i pesci”. Come Moore, Ali è affabile con lo spettatore ma spietato con i cattivi, è coraggioso ed emotivo, quando cerca informazioni sensibili su Google ha il cappuccio della felpa sulla testa, come nelle foto di stock per illustrare una pagina Seo su come diventare giornalisti investigativi. Il film è il suo viaggio trasformativo di un bambino che amava le balene. Dal primo minuto ci tiene a farci sapere che sta rischiando la sua vita per cambiare la nostra. Verso la prima mezz’ora si nasconde dietro un muro, indica la scena alla sua compagna di viaggio e di vita Lucy Tabrizi e ci fa sapere che in quel momento ha scoperto davanti ai nostri occhi la multimiliardaria industria del tonno. Seguono immagini brutali. Ce ne sono tantissime, spesso d’archivio, fanno male a vedersi: tartarughe fatte a pezzi, squali morti buttati in mare, delfini maciullati. Il linguaggio visivo di Seaspiracy sarà familiare a chi guarda ancora Le Iene: allegria apocalittica, dress code fisso, inseguimenti, immagini sfiancanti, manipolazioni e interviste tagliate sulle pause e le esitazioni dei colpevoli, perché quale migliore prova di una cospirazione che un’esitazione alla domanda: dovremmo smettere di mangiare pesce e basta? È ovviamente una domanda legittima, il problema è nel percorso tracciato dal documentario per indurci a una risposta. 

Kip Andersen è il produttore di Seaspiracy ed era il regista di Cowspiracy e What the Health, altre due pietre miliari del documentario trasformativo. Sono di fatto una sola saga, con la stessa forzatura di ricerche e dati (in What the Health si parla dei danni alla salute di una dieta e non vegana, si dice che il latte causa il cancro e che le uova fanno male quanto le sigarette) e lo stesso obiettivo, non tanto i consumatori o i produttori, ma quella complicata terra di mezzo, fatta di miglioramenti, cadute, rischi e compromessi, che è la sostenibilità. È una parola sulla quale nutrire la giusta diffidenza, il greenwashing è uno dei prodotti più nocivi della contemporaneità e non c’è grande inquinatore globale che oggi non parli di sostenibilità. Eppure è l’unico terreno di evoluzione e incontro che abbiamo tra produzione, consumo e ambiente. La sostenibilità è fallata e imprecisa come la democrazia, ma è anche senza alternative migliori su larga scala. Kip Anderson e Ali Tabrizi non sono d’accordo e usano ogni mezzo possibile per convincerci del fatto che la sostenibilità vada bombardata e che lo scopo etico di quel bombardamento consenta qualsiasi distorsione retorica o scientifica. Non si può stare in mezzo, o con noi o contro di noi. 

Alla fine di Seaspiracy viene intervistato un baleniere delle isole Far Oer che, come ogni baleniere, usa questo argomento standard: che differenza c’è tra mangiare una balena pilota e un pollo d’allevamento? Lì dove gli estremi si incontrano, l’ecologista vegano e il baleniere scandinavo sono d’accordo: non c’è differenza. O stai col baleniere, e allora vale tutto, o stai con Seaspiracy. In mezzo ci sono tutti gli altri: Onu, Fao, le organizzazioni ambientaliste a destra di Sea Shepard e Peta, i certificatori di sostenibilità. La terra di mezzo è dove stanno i dubbi, la complessità, la scienza, gli onnivori, gli errori, i compromessi e chiunque creda che la pesca vada radicalmente riformata ma non abolita.

Articoli Suggeriti
Mountainhead, l’ennesimo buon motivo per odiare Big Tech ce lo dà Jesse Armstrong

Il creatore di Succession torna con un film in cui racconta un quartetto di tech bro ricchi, stupidi e crudeli. Ma non così interessanti.

Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai

Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 

Leggi anche ↓
Mountainhead, l’ennesimo buon motivo per odiare Big Tech ce lo dà Jesse Armstrong

Il creatore di Succession torna con un film in cui racconta un quartetto di tech bro ricchi, stupidi e crudeli. Ma non così interessanti.

Ronja, la prima e unica serie animata dello Studio Ghibli, verrà trasmessa dalla Rai

Ispirata dall’omonimo romanzo dell’autrice di Pippi Calzelunghe, è stata diretta dal figlio di Hayao Miyazaki, Goro. 

Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir

Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

Brian Wilson, una creatura nelle mani del suono

È stato un dei più grandi compositori del Novecento, anche se non lo si è celebrato abbastanza quando era in vita. Una vita folle che ha rivoluzionato il pop.

È uscito il primo trailer di Eddington, il “western pandemico” di Ari Aster

Prodotto da A24, con protagonisti Joaquin Phoenix, Pedro Pascal ed Emma Stone, uscirà nell'autunno di quest'anno nelle sale italiane.

L’ultimo samurai di Helen DeWitt: non è mai troppo tardi per diventare un classico

Pubblicato nel 2000, acclamato, dimenticato, ripubblicato e riscoperto nel 2016, inserito tra i 100 migliori romanzi del XXI secolo dal New York Times, L'ultimo samurai è asceso allo status di classico nonostante una travagliatissima storia editoriale.