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Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
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Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.

Un uomo indiano ha finto di essere il figlio scomparso di una famiglia per 41 anni

06 Luglio 2022

È stato Soutik Biswas della Bbc a ricostruire in un bellissimo articolo la storia incredibile di un uomo che per 41 anni è riuscito a spacciarsi per il figlio di un ricco proprietario terriero indiano e che, soltanto adesso, è stato dichiarato colpevole e arrestato. Tutto iniziò nel 1977, nello Stato del Bihar, quando un adolescente scomparve mentre tornava a casa da scuola. Si chiamava Kanhaiya Singh ed era l’unico figlio di un benestante e influente zamindar (proprietario terriero) nel distretto di Nalanda. La sua famiglia denunciò immediatamente la scomparsa alla polizia. Gli sforzi per trovarlo, però, furono vani. Il suo anziano padre cadde in depressione e, nella disperazione, cominciò a consultare stregoni e ciarlatani di ogni tipo. Uno sciamano del villaggio gli disse che suo figlio era vivo e che presto sarebbe “comparso”. Nel settembre 1981, un giovane poco più che ventenne arrivò in un villaggio a soli 15 km da Murgawan, il villaggio del sedicenne scomparso. Il ragazzo disse che per vivere cantava canzoni e mendicava e sosteneva di essere il “figlio di una persona importante” di Murgawan.

Le voci sul possibile ritorno del figlio scomparso raggiunsero Kameshwar Singh, che si recò al villaggio per “vedere” di persona, anche se ormai aveva gravi problemi alla vista. «I miei occhi stanno cedendo e non riesco a vederlo bene. Se dite che è mio figlio, lo terrò», pare che abbia detto Singh ai suoi vicini secondo i registri della polizia. E i suoi vicini gli assicurarono che sì, era suo figlio. Quattro giorni dopo, la notizia raggiunse la moglie di Singh, Ramsakhi Devi, che era in visita nella capitale dello Stato, Patna. Tornò di corsa al villaggio e, al suo arrivo, si rese conto che l’uomo non era suo figlio. Ramsakhi Devi gli ha fatto causa per furto d’identità e ha trascorso un mese in prigione.

Quello che è successo nei quattro decenni successivi, racconta Soutik Biswas, è un’agghiacciante storia di inganno in cui l’uomo ha continuato imperterrito a fingersi il figlio scomparso del padrone di casa. Assumendo la sua identità è andato al college, si è laureato, si è sposato con una donna della sua stessa casta di proprietari terrieri, ha cresciuto una famiglia, ha votato, pagato le tasse, fornito dati biometrici per una carta d’identità nazionale, ha ottenuto un porto d’armi e venduto 14 ettari di proprietà di “suo padre” Singh.

Soltanto adesso i giudici sono riusciti a dichiarare Dayanand Gosain, questo il suo vero nome, colpevole di furto d’identità, imbroglio e associazione a delinquere e lo hanno mandato in prigione per sette anni. Non c’erano dubbi che fosse uno scammer: nel corso del processo l’uomo ha rifiutato fermamente di fornire un campione di Dna da confrontare con quello della figlia del padrone di casa per dimostrare che fossero fratelli. Con una mossa che ha sbalordito la corte, ha persino cercato di “uccidere” la sua identità originale con un falso certificato di morte.

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