Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Secondo i critici Saltburn sarà il film più controverso dell’anno
Negli Stati Uniti arriverà su Prime Video il 22 dicembre (in Italia ancora non si sa) giusto in tempo per accaparrarsi la definizione di “film più discusso dell’anno”. Diretto da Emerald Fennell (acclamata per il suo esordio del 2020, Promising Young Woman), impreziosito dalla presenza di Jacob Elordi (partito da Euphoria, arrivato a Priscilla di Sofia Coppola e forse protagonista dell’adattamento televisivo di Le schegge di Bret Easton Ellis), Barry Keoghan (che tutti ricordiamo come l’inquietantissimo ragazzino scelto da Lanthimos per Il sacrificio del cervo sacro) e Rosamund Pike, Saltburn parla di un ragazzo della classe media che viene invitato da un suo amico a trascorrere le vacanze con la sua ricchissima famiglia nella sua lussuosa tenuta. Diversi critici si sono affrettati a criticarlo negativamente, descrivendolo come «un estetizzante e compiaciuto pasticcio di vuote provocazioni». Altri l’hanno definito un mix tra Il talento di Mr Ripley, uno spot di Abercrombie & Fitch e un thriller erotico (detto così, non suona poi così male). «Depravato, ma in modo divertente, per riassumere il sentimento predominante su TikTok», riassume Adrian Horton sul Guardian.
Tutti concordano sul fatto che, a livello di immagini, Saltburn sembri un film esteticamente molto appagante, anche grazie alle “vibe” che su TikTok verrebbero associate all’estetica cosiddetta “dark academia”. Ma secondo Horton e diversi altri critici che l’hanno recensito, i suoi pregi potrebbero fermarsi qui: le provocazioni visive, i lussuosi tableau di ricchezza aristocratica e dissolutezza, le scene di sesso audaci (pare che Sophie Ellis Bextor sia rimasta un po’ interdetta davanti alla scena in cui Barry Keoghan balla nudo una sua canzone) servirebbero a nascondere la totale mancanza di senso e scopo del film. In molti lo stanno paragonando a Euphoria, su cui i critici si sono fatti le stesse domande: sesso, nudità e violenza sono necessari o gratuiti? È un prodotto geniale o superficiale? Sessualmente liberatorio o inutilmente provocante? Avanguardistico o stupido? Secondo i critici riuniti dal Guardian in un altro articolo, la risposta giusta è sempre la seconda: da chi sottolinea che sembra una pubblicità di Oxford a chi, addirittura, sostiene che il film mostri il disprezzo di Fennell nei confronti della classe media. Non ci resta che aspettare di vederlo per farci un’idea.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.