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07:04 lunedì 5 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Quanto costano gli Apple Store

19 Ottobre 2011

Dal settembre 2005 a oggi Apple ha aperto 220 negozi mono marca in tutto il mondo. Una strada che Microsoft, IBM e Samsung (per citare solo tre elementi dell’agguerrita concorrenza) non hanno intrapreso. Perché? Non si tratta solo di differenti scelte commerciali: per la Mela gli store sono stati una scelta quasi ovvia, naturale – per quanto costosa.

Un Apple Store vende infatti prodotti Apple, una società che produce dispositivi “chiusi”, in cui software e hardware sono creati dalla casa madre stessa. Una particolarità che per anni è stata un handicap per l’azienda di Steve Jobs  ma che negli anni 2000 ha permesso di creare una filiera di produzione e vendita unica a monomarca: dall’ideazione alla promozione alla vendita, tutto in casa. Certo, Apple vende anche negli altri negozi ma non è un mistero che Jobs seguisse la creazione di questi enormi punti vendita di persona, passo per passo. Lo ha spiegato al New York Times Peter Bohlin, l’architetto dell’Apple Store di Manhattan (l’enorme cubo di vetro nella 5th Avenue, versione geek e trasparente della Kaaba della Mecca, per gli adoratori di Cupertino).

A stabilire l’importanza del settore store negli affari dell’azienda bastano i numeri: Apple ha circa 49 mila dipendenti in tutto il mondo; di tutti questi, più della metà, 26,500, sono impiegati nei 357 negozi della Mela sparsi in tutto il mondo. Un’enorma catena di vendita al dettaglio per la quale, ha calcolato il blog Asymco, la società ha speso 1,9 miliardi di dollari dal 2005 a oggi. Ogni store è costato finora 10 milioni di dollari tra progetto, costruzione, ristrutturazione e modifiche alla struttura. I più famosi è prestigiosi di questi sono stati progettati da Bohlin, il cui lavoro fu tanto apprezzato da Jobs da essere chiamato per progettare la  casa del fondatore dell’azienda. Quella dove pochi giorni fa è spirato.

(foto: Chris Hondros/Getty Images)

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