Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
A Istanbul migliaia di donne hanno marciato contro il ritiro della Turchia dalla Convenzione
Erano oltre mille le persone, per lo più donne, che ieri, primo luglio, sono scese nelle strade di Istanbul per protestare contro la decisione di Erdogan di ritirarsi dalla convenzione che era stata firmata nella stessa città 10 anni fa, e da cui prende anche il nome. La Turchia è uscita dall’accordo formalmente ieri. Nel 2011 era stata il primo Paese a ratificare la Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Come si legge sul sito del Consiglio d’Europa, era «il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che creasse un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza». In Italia sarebbe entrata in vigore ben due anni dopo, e alcuni Paesi del Consiglio ancora non l’hanno ratificata. Lo scorso marzo Erdogan aveva deciso di recidere dalla convenzione, dicendo che la Turchia avrebbe usato le leggi locali per punire i crimini di genere, «perché la nostra lotta non è iniziata con la Convenzione e non finirà col nostro ritiro da questa».
#1TemmuzdaİsyanVar Tünel’e doğru yürümeye başladık. Haydi tüm kadınlar sokağa! pic.twitter.com/Dj0WlrENhD
— 8 Mart Kadın Platformu (@8MartKadinn) July 1, 2021
Secondo molti conservatori e sostenitori di Erdogan, l’accordo danneggiava i valori della famiglia convenzionale e “criminalizzare la discriminazione” era un modo di promuovere l’omosessualità. Sarebbero infatti queste le motivazioni del ritiro, riporta Reuters. Negli ultimi 10 anni proprio la violenza di genere in Turchia è triplicata, si legge nell’articolo, dove viene stimato un femminicidio al giorno. Così ieri, appena poche ore dopo l’apparizione in tv del leader turco e l’annuncio della decisione, sono sorte numerose manifestazioni.
Intervistata, una studentessa ha detto: «Trovo assurdo che il governo ci stia togliendo dei diritti invece che implementarli, ogni giorno ci alziamo con la notizia di un femminicidio o dell’omicidio di una persona trans e in quanto donne è impossibile sentirsi al sicuro in questo Paese», facendo eco anche a quanto avevano dichiarato alcuni Paesi membri preoccupati, come la Francia, che proprio a questo proposito considerava il ritiro dalla convenzione un passo indietro verso il rispetto dei diritti umani. «Noi non rinunceremo alla convenzione di Istanbul», recitava la scritta su un cartellone durante alle proteste, mentre in coro le donne ripetevano «non verremo silenziate, non avremo paura e non ci inginocchieremo».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.