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18:43 mercoledì 26 novembre 2025
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

La commissione del Premio Pulitzer ha elogiato gli studenti che stanno raccontando le proteste nelle università americane

03 Maggio 2024

Giovedì 2 maggio il Pulitzer Prize Board ha diffuso un comunicato stampa in cui si elogiavano gli «innumerevoli sforzi» fatti dagli studenti giornalisti che in queste settimane stanno raccontando le proteste – e le repressioni delle proteste – nei campus universitari americani. Il Board ha sottolineato che gli studenti stanno facendo tutto esponendosi «a grandi rischi, sia personali che accademici». Il Board ha sottolineato soprattutto il lavoro fatto dagli studenti giornalisti della Columbia University, che hanno raccontato l’irruzione della polizia di New York nel campus per sgomberare un edificio dell’università che era stato occupato da studenti che protestavano in favore della Palestina. «Vogliamo riconoscere – si legge nel comunicato stampa – lo straordinario lavoro fatto sul luogo, in diretta dagli studenti della Columbia University, che è tra l’altro il luogo che ospita il Premio Pulitzer».

Mentre negli Stati Uniti prosegue la polemica iniziata di fatto lo scorso 8 ottobre, subito dopo la strage perpetrata da Hamas nei kibbutz israeliani e l’invasione israeliano della Striscia di Gaza (ne avevamo parlato qui) – una polemica riaccesa dalle dichiarazioni di Biden, che sulla questione delle proteste e delle repressioni si è limitato a dire che secondo lui è giusto che «prevalga l’ordine» – dunque, la commissione del Premio Pulitzer ribadisce che gli studenti che stanno mostrando quello che succede nei campus americani nel 2024 sono un’incarnazione dello «spirito della libertà di stampa» e che stanno contribuendo a «raccontare notizie che interessano tutto il Paese, in circostanze molto difficili e pericolose, e rischiando di essere arrestati». Se volete leggere tutto il comunicato stampa, lo trovate qui.

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