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21:51 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
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A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Si è scoperto che l’AI viene usata anche per produrre poverty porn, cioè immagini piene di stereotipi sulla povertà utilizzate poi nella campagne di sensibilizzazione

Si trovano in vendita sulle piattaforme di foto stock, costano poco, non danno problemi di licenza né di consenso: è per questo che sono sempre più diffuse.

21 Ottobre 2025

Le immagini generate con l’intelligenza artificiale che ritraggono la povertà sono sempre più spesso utilizzate da Ong e associazioni umanitarie per le proprie campagne di raccolte fondi, pubblicità e sensibilizzazione. Si trovano sulle piattaforme di foto stock e vengono usate per limitare i costi, non avere problemi di licenza né di consenso da parte dei soggetti ritratti nelle foto. Queste immagini si trovano ormai numerose su siti come Adobe Stock Photos e Freepik, per trovarle basta inserire chiavi di ricerca generiche come “povertà”, ma funzionano anche didascalie più specifiche come “Bambini asiatici nuotano in un fiume pieno di rifiuti” o “Medico caucasico villaggio africano”.

È un fatto risaputo che tante AI generative tendano a replicare, e talvolta a esagerare, i pregiudizi di cui internet è piena. La proliferazione di immagini distorte, stereotipate e fuorvianti nella comunicazione sanitaria e nelle campagne delle organizzazioni non governative potrebbe contribuire ad aggravare e diffondere ulteriormente questi pregiudizi, perché le immagini potrebbero poi essere usate per addestrare la prossima generazione di modelli di AI, dando inizio a un circolo vizioso difficilissimo da interrompere.

Il Guardian, a proposito di questo tema, ha interpellato Arsenii Alenichev, ricercatore presso l’Istituto di Medicina Tropicale di Anversa che studia la produzione di immagini sulla salute globale, che ha dichiarato: «Le immagini replicano la grammatica visiva della povertà: bambini con piatti vuoti, terra crepata, immagini stereotipate». Dall’altro lato, il Guardian ha raggiunto Joaquín Abela, Ceo di Freepik che ha affermato che la responsabilità dell’uso di immagini così estreme ricade sui consumatori e non su piattaforme come la sua perché «se i clienti di tutto il mondo vogliono immagini di un certo tipo, non c’è assolutamente nulla che nessuno possa fare». Adobe, come scrive il Guardian, non ha risposto.

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