Cose che succedono | Società

Come il Pilates è diventato un’attività femminile

Nel libro Caged Lion: Joseph Pilates and His Legacy, John Howard Steel riflette sulla storia della celebre pratica di fitness e sulla vita del suo creatore, Joseph Pilates. Uno degli ultimi studenti viventi che ha lavorato con Pilates, Steel ha assistito allo sviluppo della pratica quasi fin dal suo inizio. Parlando del libro e della sua storia nell’intervista rilasciata a Mel Magazine, l’autore ha sottolineato come la nostra percezione del Pilates sia completamente cambiata nel tempo. Se oggi siamo infatti abituati ad associare la pratica ai corsi frequentati da una fascia demografica in gran parte femminile, l’attività è nata come una “cosa da uomini”. Inventata da Joseph Pilates mentre era imprigionato insieme ai concittadini tedeschi durante la Prima guerra mondiale, venne sviluppata in seguito come un programma di esercizi in palestra molto spartano, pensato soprattutto per gli uomini e insegnato esclusivamente da uomini.

Secondo quanto riportato da Steel, la “femminilizzazione” del Pilates è avvenuta più o meno a metà degli anni ’70. Le donne iniziarono a frequentare i corsi e a insegnare. Quando Romana Kryzanowska divenne manager e istruttrice capo, introdusse delle aiutanti che erano per lo più giovani donne e ballerine. Questo iniziò a rendere la pratica sempre più femminile, in modi sottili ma sempre più evidenti. Quando Ron Fletcher aprì uno studio su Wilshire Boulevard a Beverly Hills, attirando l’attenzione di Jane Fonda e Raquel Welch, il Pilates diventò più femminile che mai: i corsi iniziarono a sembrare dei saloni di bellezza. Oggi, segnala Steel, sembra che la tendenza si stia muovendo verso un’ulteriore fase, forse di maggiore equilibrio tra praticanti di sesso femminile e maschile: «Nello studio in cui vado», racconta, «ci sono anche classi e gruppi maschili, e molti uomini prendono lezioni private. Gli uomini che ci tornano, anche se sono una fascia demografica più anziana, sono molto devoti, proprio come quando Joe era vivo. È molto incoraggiante».