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A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.

I piatti preferiti dei dittatori, in un nuovo libro

27 Aprile 2020

Vi siete mai chiesti come e cosa mangiavano ogni giorno Fidel Castro, Saddam Hussein, Pol Pot, Idi Amin, Enver Hoxha? Il giornalista polacco Witold Szablowski sì, e la risposta a questa domanda è nel suo nuovo libro How to Feed a Dictator, nel quale ha raccolto i ricordi degli chef che hanno cucinato per questi cinque uomini, e parlando con loro, ha costruito dei ritratti intimi di come si comportavano a tavola. Proprio come i dittatori per cui preparavano i pasti, gli chef erano personaggi complessi, ha raccontato Szablowski a Npr: «Non sono persone facili, perché il loro non è stato un lavoro facile». Il loro, infatti, spiega il giornalista nell’intervista, era un ruolo delicatissimo: sono tra i pochi che avrebbero potuto avvelenare il dittatore e che vivevano a stretto contatto con lui, correndo continuamente grossi rischi.

Il più difficile da rintracciare, ha raccontato l’autore dell’acclamato Dancing Bears, è stato lo chef di Saddam Hussein, Abu Ali. Era l’unico che non voleva proprio parlare: «era terrorizzato, nascondersi faceva ormai parte del suo Dna». Saddam Hussein era noto per trattare molto bene il suo personale e Ali riceveva molti doni: orologi d’oro e vestiti nuovi. Come in Dancing Bears, che parte dalla storia degli orsi ballerini addestrati dagli zingari bulgari e liberati in una riserva dopo la caduta del comunismo – gli animali continuavano ad alzarsi su due piedi e a ballare quando vedevano un essere umano – per arrivare a parlare delle persone che a Cuba o nei paesi dell’Europa dell’Est vivono nel rimpianto della “cattività” (gli orsi ballerini, quindi, funzionano anche come metafora), in questo nuovo libro il giornalista racconta di cibo e ricette per esplorare il confine tra ciò che è umano e disumano ed entrare nella vita quotidiana di individui che hanno cambiato la Storia dell’umanità, in peggio.

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