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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

A causa della nuova biografia sono tutti incazzati con Philip Roth

24 Marzo 2021

Lo scrittore è morto solamente tre anni fa, eppure il suo mondo costellato da grandi anticipi, grandi controversie, grandi divorzi e grandi storie sembra già lontanissimo. Una nuova biografia, l’unica autorizzata, lunga 900 pagine fa luce sulla vita di Philip Roth, sottolineando specialmente le parti più controverse, come il modo in cui trattava le donne. È in uscita ad aprile negli Stati Uniti. L’autore prima di morire avrebbe così istruito il suo biografo Blake Bailey: «Non voglio che tu mi redima, voglio solo che tu mi renda interessante». In America su Twitter non si parla d’altro, tutti stanno leggendo le recensioni della nuova biografia, o iniziano a preordinarlo.

https://twitter.com/mollylambert/status/1374120277806772226

Roth voleva che si intitolasse The Terrible Ambiguity of the I, la terribile ambiguità dell’io, invece si chiama solo Philip Roth: The Biography. La storia ripercorre la sua vita, dall’infanzia a Newark, New Jersey, in una famiglia ebraica con la passione del baseball, a New York, dove inizia a pubblicare racconti brevi e dissacranti per il New Yorker. Segue il successo istantaneo del Lamento di Portnoy e le conseguenze che ebbe su di lui. Come la volta in cui fu truffato dalla compagna che aveva sposato perché gli aveva fatto credere di aspettare un figlio.

L’uomo viene descritto in perenne lotta tra impulso sessuale e impulso alla scrittura. In mezzo ci sono matrimoni, tradimenti, divorzi, pubblicazioni e rifiuti. Roth aveva intenzione di far pubblicare una sua biografia dal ’96, quando l’ex-moglie Claire Bloom pubblicò un memoir in cui lo ritraeva come un pazzo crudele. Buttò giù 300 pagine che però gli amici gli consigliarono  di non pubblicare. Da qui la ricerca di un biografo, anche questa travagliata (su uno dei candidati scrisse un racconto breve, mai pubblicato, intitolato Storia di un pettegolo). Mentre nel 2013 era uscita (da Einaudi nel 2015 in italiano) la biografia, più interessata alle questioni letterarie, di Claudia Roth Pierpont.

Le prime recensioni del libro sono spietate soprattutto con Roth: il Times intitola il pezzo «lo scrittore come un infuriato maniaco di sesso»; The Atlantic si focalizza su quanto sia repellente e imbarazzante il contenuto del libro; il titolo del Guardian fa riferimento a come trattava le donne; The New Republic definisce la biografia come una fantasia di vendetta, spiegando che l’intenzione di farsi immortalare come un grande scrittore mitologico gli si è ritorta contro in un presente in cui non aveva previsto i cambiamenti portati dal #MeToo. Forse, se fosse vivo oggi, Roth si vedrebbe ricevere lo stesso trattamento subito da Woody Allen.

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