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C’è un sito in cui il Pentagono sta pubblicando tutti i suoi video e foto di Ufo

La settimana scorsa il dipartimento di difesa americano ha lanciato un sito, chiamato All-domain Anomaly Resolution Office (Aaro), per catalogare e spiegare avvistamenti di “fenomeni aerei non identificati”. Il dibattito sugli alieni era stato ripreso a giugno da David Grusch (di lui avevamo scritto qui e qui), ex membro dell’intelligence americana, che davanti al Congresso americano aveva rivelato l’esistenza di un pluridecennale programma  di occultamento del Pentagono. Chiamato a testimoniare, Grusch ha poi riferito di ritrovamenti di «tracce biologiche extraterrestri». Queste parole hanno riacceso i sospetti – mai sopiti – di tanti cittadini americani, convinti che il loro governo stesse insabbiando schiaccianti prove dell’esistenza aliena.

Il progetto del sito è dunque iniziato qualche settimana fa, con l’istituzione di un’unità operativa tra governi federali per rilevare, identificare e spiegare online questi fenomeni. Al momento gli unici a poter caricare foto e video di eventuali avvistamenti sono gli stessi funzionari governativi, ma si vorrebbe estendere questa possibilità anche ai cittadini. A spiegare come avverrà la verifica del materiale raccolto è il direttore dell’unità Sean Kirkpatrick, che parla di «approccio empirico e rigorosamente scientifico». Per garantire maggiore trasparenza, spiega, sul sito saranno presto presenti anche dei link per il tracciamento satellitare di aerei e altri velivoli.

Insomma, il governo sembra aver preso a cuore la questione e le premesse per smentire improbabili avvistamenti di navicelle ufo ci sono tutte. Se non fosse che, una volta aperto il sito, già consultabile dal pubblico, viene da chiedersi dove siano tutte queste testimonianze di avvistamenti. Infatti, la sezione dedicata ai “video ufficiali di fenomeni aerei non identificati” conta otto video in totale. La parte forse più incredibile è che di questi otto video solo uno è accompagnato da una spiegazione (a cui si è arrivati grazie a tracciamento satellitare), le altre si limitano a parlare di oggetti “non identificati”, “sconosciuti”, “anomali”. Sembra quindi che il rigore scientifico professato dal Pentagono abbia portato a risultati pressocché irrilevanti: chissà che per gli americani non sia più eccitante farsi un rewatch di ET.