Cose che succedono | Stati Uniti

Negli Stati Uniti sono spariti i bucatini e una giornalista ha condotto un’inchiesta per scoprire il motivo

Il profilo Twitter di Rachel Handler, penna del New York Magazine, è sommerso di persone che la osannano, postando pacchetti di Pasta De Cecco. Handler ha infatti condotto un’inchiesta per Grub Street, il blog di cibo e ristoranti del New York Magazine, ironica nella stesura e serissima nella realizzazione, sul perché negli Stati Uniti si sia registrata da marzo una penuria incredibile di bucatini. Nota la passione per la pasta di chiunque, condivisa naturalmente da noi inventori ed estremizzata fanaticamente dai nostri amici oltreoceano, in molti si sono resi conto nell’anno che si sta per concludere gli scaffali dei supermercati americani erano pieni di spaghetti, fusilli, maccheroni ma non bucatini. Se l’autrice in un primo momento aveva giustamente ricondotto la carenza alla pandemia, scavando e interagendo con misteriosi personaggi, tra cui il portavoce della National Pasta Association, ha scoperto che c’era dietro molto di più. 

Un lungo elogio al bucatino, ovviamente apprezzato ma tendenzialmente snobbato in Italia, introduce la ricerca di Rachel Handler e proprio in questa prima parte si intuisce come per qualcuno il bucatino sia una religione, nessuno scherzo: «Quando sono cotti correttamente, i bucatini mordono. È un noodle reattivo. È un noodle autocosciente. In questi tempi, in cui l’interazione sociale umana porta con sé il possibile prezzo della malattia, i bucatini offrono un’alternativa: un’interazione sociale con una pasta». Il dubbio che non c’entrasse solo la pandemia nasce per caso, la madre della giornalista manda una mail a De Cecco chiedendo se i suoi adorati bucatini fossero in produzione e qualche giorno dopo un incauto responsabile commerciale regionale si fa scappare che c’è un contenzioso tra l’azienda italiana e la Food and Drugs Administration, l’organizzazione che negli Usa regola la commercializzazione di cibo e farmaci.

Dopo mesi di peripezie, che hanno incluso una specie di stalking alla De Cecco e una consulenza di un legale anonimo esperto di dispute tra aziende e la Fda, Handler ha scoperto che in una sorta di intrigo commerciale nel quale qualcuno avrebbe fatto notare alla Fda come la pasta De Cecco non fosse in piena regola con le rigidissime norme americane in fatto di pasta: ai bucatini mancherebbero 2,1 milligrammi di ferro per essere commercializzati. La folle normativa, che non esiste in Europa, deriva da un provvedimento preso dopo la seconda guerra mondiale che regolamenta come la pasta debba essere arricchita di nutrienti, tra cui per l’appunto il ferro.