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È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.
La Lidl ha fatto una giacca limited edition dedicata agli Oasis e l’ha chiamata Lidl By Lidl Prende ispirazione da una giacca cult indossata da Liam, quella di Berghaus, di cui è volto pubblicitario.
L’uomo Del Monte ha dichiarato bancarotta L’azienda ha grossi debiti perché i consumatori statunitensi hanno cominciato a cercare cibi più sani, facendo diminuire molto le vendite. 
La sentenza del processo Diddy è molto più complicata di come la si sta raccontando È vero che è stato assolto dalle accuse più gravi, che gli facevano rischiare l'ergastolo. Ma è vero anche che rischia fino a 20 anni di carcere.
Il Dalai Lama sta per compiere 90 anni e Cina e Tibet già litigano per il suo successore Lui ha detto che il suo successore non nascerà sicuramente in Cina, la Cina lo ha accusato di essere «un manipolatore».

Per la prima volta dal 2002 c’è parità tra euro e dollaro, e non è un buon segno per l’economia mondiale

12 Luglio 2022

Nelle ultime settimane gli analisti dei mercati finanziari avevano discusso molto dell’avvicinamento dell’euro al dollaro: la moneta unica europea, dall’inizio dell’anno, ha perso quasi il 12 per cento del suo valore e il pareggio con quella americana sembrava ormai inevitabile: la Cnn ne parlava già ieri, quando la differenza tra le due valute era ormai di un centesimo appena. Il deprezzamento dell’euro è dovuto a tutto quello che è successo in Europa dall’inizio dell’anno a oggi. Ovviamente c’entra la guerra in Ucraina, con le conseguenze che l’invasione russa ha avuto anche e soprattutto sul settore energetico. Il 40 per cento del gas consumato in Europa passava attraverso condotti russi, e la guerra ha costretto l’Unione a rivedere velocemente e radicalmente la sua politica energetica. Di questa crisi è diventato simbolo il condotto Nord Stream, fondamentale nell’economia del Paese più ricco e più potente del continente: la Germania. In risposta alle sanzioni e all’isolamento della comunità internazionale, la Russia ha diminuito la sua fornitura di gas alla Germania del 60 per cento, il Nord Stream in questo momento è chiuso per lavori di manutenzione ma diversi esponenti del governo tedesco hanno ammesso che esiste anche la possibilità che l’infrastruttura non venga più riaperta.

La guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno sia causato che aggravato il rallentamento generale dell’economia europea, rallentamento che gli addetti ai lavori non sono ancora sicuri la Banca Centrale riuscirà a interrompere. La spirale inflazionistica di queste settimane (mesi, ormai) ha costretto la Bce ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2011, unico strumento possibile per provare a contenere un aumento dei prezzi che ha già toccato la percentuale dell’8,6 per cento. Secondo molti addetti ai lavori, però, la Banca centrale ormai è già in ritardo. Se si considera, come è prassi, l’economia tedesca come indicatore dello stato di salute dell’economia del continente, la situazione è grave e all’orizzonte non si vedono miglioramenti: nella scorsa settimana la Germania ha registrato il primo deficit commerciale dal 1991, mentre nel Paese i prezzi del carburante sono altissimi e ci sono seri problemi nella supply chain. Nel mondo, diverse banche centrali hanno già attuato aggressive politiche monetarie, alzando molto i tassi di interesse nel tentativo di rallentare la crescita dell’inflazione. Tra queste c’è la Fed americana, che ha già aumentato i suoi tassi d’interesse di 75 punti base e fatto sapere che gli innalzamenti proseguiranno nei mesi a venire. Queste decisioni hanno portato diversi investitori nel mondo a scegliere il dollaro come “oasi” monetaria. Una situazione che, se le economie europee e americane dovessero entrare in recessione, potrebbe aggravarsi ulteriormente.

Alcuni analisti considerano possibile che l’euro perda ulteriormente valore, arrivando a valere tra i 95 e i 97 centesimi di dollaro (nelle ultime ore è già successo ma si è trattato di fluttuazioni, il valore delle monete si è poi stabilizzato sulla parità). Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni ha già detto che «la situazione finanziaria globale mette molta pressione sulle economie emergenti e a basso reddito. Potrebbe essere considerato, erroneamente, dal mio punto di vista, un vantaggio per alcuni, in termini di export, ma abbiamo anche lati negativi».
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