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13:29 venerdì 12 dicembre 2025
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.

Parigi contro le consegne veloci di Amazon Prime Now

22 Giugno 2016

Ieri Amazon Prime Now, il servizio di consegne rapide (fino a un’ora dall’inserimento dell’ordine) di alimenti e prodotti della grande distribuzione arrivato a Milano lo scorso febbraio, ha iniziato ufficialmente a operare a Parigi. Nella capitale francese però non tutti sono contenti della novità: in un comunicato stampa del Mairie de Paris, il Comune di Parigi, il sindaco Anne Hidalgo dichiara che «nonostante questa operazione con ogni probabilità destabilizzerà seriamente l’equilibrio del commercio parigino, questa grande azienda americana ha creduto fosse opportuno informare il comune solo a pochi giorni dal lancio».

Gli amministratori di Parigi lamentano l’avviso tardivo dell’inizio delle operazioni di Amazon in città, arrivato soltanto quattro giorni fa, e dicono di voler lottare per «la salvaguardia dei negozi locali, la qualità della vita dei residenti, il livello di inquinamento generato dai veicoli e le policy di Amazon nel settore risorse umane». Naturalmente, un altro tasto su cui Hidalgo e i suoi collaboratori stanno battendo è quello di una presunta «concorrenza sleale» della società americana, cui chiedono di far fronte con iniziative legislative nazionali.

FRANCE-AMAZON-INTERNET-MARKETING

Olivia Polski, una rappresentante dell’organismo comunale parigino che regola le attività commerciali, ha parlato con Politico Europe dello scontro con il gigante di Jeff Bezos: «Non siamo contrari all’innovazione; pensiamo solo che non sia giusto che Amazon non debba avere le stesse responsabilità sociali delle attività regolari. Ciò che sta facendo è interamente nuovo, e non è contemplato dalla nostra legge sulla competizione: per cui sì, ha senso pensare a nuove regole». Non è il primo caso di opposizione parigina ai grandi nomi dell’innovazione tecnologica americana: Uber e Airbnb, per citarne altri due, sono stati a loro volta oggetto di un’opposizione da parte del governo locale.

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