Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Kim e Kate, supercaldo in America, 100 anni di Partito comunista cinese, le nostre prigioni e Bill Cosby fuori di prigione, più altre notizie discusse di questi giorni.

di Studio

Kate Moss e Kim Kardashian nella cappella Sistina a Roma

Gossip – Special K
Dopo il fattaccio della statua romana importata illegalmente in Usa e infine tornata in Italia, Kim Kardashian ha scelto proprio il nostro Paese per un progetto che la vede impegnata in questi giorni a Roma ma di cui ancora non si sa quasi niente. Nel frattempo è stata avvistata al Colosseo con abiti e scarpe non esattamente ideali per camminare sul terreno dei reperti classici, è andata ai Musei Vaticani insieme a Kate Moss: sguardo torvo, abito nero, la sigaretta che spunta dal finestrino dell’auto, Kate come ce la ricordiamo sempre, opera d’arte tra opere d’arte. E meme perfetto, ovviamente.

#metoo – Monster Robinson
Era stato condannato in primo grado nel 2018 per violenze sessuali aggravate, eppure mercoledì Bill Cosby è uscito di prigione ed è potuto tornare a casa dopo aver scontato appena tre dei dieci anni di pena previsti inizialmente. Phylicia Rashad, che nei Robinson interpretava proprio la moglie del “papà d’America” ha scritto su Twitter «finalmente, una terribile ingiustizia è stata corretta», è un uomo libero. C’è da chiedersi perché le numerose vittime di stupri e violenze da parte di Cosby non siano d’accordo.

Polemiche – Brutta statuina
Proprio nell’anno in cui le statue vengono buttate giù, i reali d’Inghilterra decidono invece di farne erigere una per quello che sarebbe dovuto essere il 60esimo compleanno di Lady Diana, il 1 luglio. A inaugurarla i principi William e Harry, insieme per la prima volta dopo quelle brutte dichiarazioni che erano uscite qualche mese fa. Da parte dei critici d’arte ci sono stati “mixed feelings”: il Times le ha dato due stelle su cinque, The Cut invece ha scritto apprezzamenti per il dettaglio realistico della cintura, mentre su Twitter scrivono che ha i capelli piatti.

Clima – Caldo americano
Continuiamo a lamentarci del caldo, che non tira aria, quando intanto in Canada hanno registrato la temperatura più alta di sempre, 49,6°C raggiunti nel villaggio di Lytton, nella regione della British Columbia, dove di solito in questo periodo di gradi ce ne sono 21. Nel giro di qualche ora la contea è sparita sotto le fiamme di un incendio incontrollato. Nella regione si contano almeno 482 morti avvenute per il caldo, un “heat dome”, che era partito a inizio settimana dallo stato di Washington negli Stati Uniti, dove persino Amazon aveva aperto la sede ai cittadini per potersi rinfrescare.

Esteri – Comunisti nell’iperuranio
In Cina sono iniziate le celebrazioni per i cento anni del Partito comunista: c’è stato il discorso di Xi Jinping, in cui ha detto quello che dice sempre, e cioè che la Cina vuole fare la Cina e non qualcun altro (e che non gradisce ramanzine esterne, certo, ma sui toni gli analisti discutono: tendiamo a vederci sempre il peggio?). Intanto spopolano i gadget (cover per smartphone comprese), gli spettacoli pirotecnici e gli eventi dedicati al centenario, a ribadire, come vuole il Segretario, che la storia del Partito è quella della Cina stessa.

Politica – Le nostre prigioni
I video delle violenze ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono stati indubbiamente l’argomento della settimana. La repressione delle proteste scoppiate nella struttura ad aprile 2020 ha riaperto, casualmente alla soglia dei vent’anni dal G8 di Genova, un dibattito che riguarda le forze dell’ordine, il sistema giudiziario e il modo in cui pensiamo al ruolo delle carceri nella nostra società. Almeno questa volta nessuno potrà dire che non è mai successo.