Cose che succedono | Libri

Nick Cave ha scritto un memoir sulla morte del figlio

È un argomento di cui ogni tanto scrive sul suo blog The Red Hand Files, dove da qualche anno Nick Cave raccoglie le domande che gli mandano i fan, che vanno da «Cosa ha ispirato la canzone “White Elephant”?», a «Ti metti mai la tuta da ginnastica?» e «Puoi condividere una foto del tuo cagnolino?». Oltre a queste cose, però, spesso gli viene chiesto di parlare del figlio morto tragicamente nel 2015 cadendo da una scogliera di Brighton, ma comprensibilmente è una domanda alla quale Nick Cave non risponde quasi mai. Lo farà ora in un libro che si chiamerà Faith, Hope and Carnage, che uscirà nell’autunno 2022, come riporta il Guardian.

Il libro, definito dall’editore Canongate «un tributo all’immobilità», partirà da 40 ore di registrato raccolto durante il lockdown, nel quale Cave parla con l’amico e giornalista dell’Observer Sean O’Hagan di questi sei anni di lutto. «Concentrato attorno a una serie di temi come la scrittura, il dolore, la creatività, la collaborazione, la catastrofe, la sconfitta e la mortalità, [il libro, ndr] fornisce un punto di accesso nella mente di uno degli artisti più originali e interessanti dei nostri tempi, mentre esplora la dinamica complessa tra la fede e il dubbio che è sottesa nella sua opera», dice O’Hagan. Non si sa molto altro, ma ricordiamo che Nick Cave ha già scritto dei libri, esordendo nel 1989 con And the Ass Saw the Angel, ha pubblicato il meraviglioso romanzo-commedia nera The Death of Bunny Monroe nel 2009, che poi aveva trasformato in un audiolibro, e nel 2015 The Sick Bag Song, a metà tra un saggio di non fiction e una poesia sui sacchetti del vomito degli aerei, resoconto parzialmente fittizio di un suo tour.