Una crisi che colpirà soprattutto i giovani con poca esperienza lavorativa, già ampiamente rimpiazzati dall'AI in molte aziende.
Un imprenditore ha speso un milione di dollari per promuovere una collana AI a New York e tutte le sue pubblicità sono state vandalizzate
Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
Si chiama Friend, è una collana inventata dall’imprenditore 22enne Avi Schiffman, che per chissà quale ragione ha pensato che sarebbe stata un’ottima idea mettere dentro un ninnolo un’intelligenza artificiale che ascolta e memorizza tutto quello che il suo proprietario dice. Perché spendere 129 dollari per comprarne una? Secondo Schiffman, perché Friend è, appunto, nostra amica, il confidente perfetto, che ascolta tutto, non manca mai, risponde sempre. Schiffman ha provato a convincere anche i newyorchesi che dietro Friend non c’è nessun secondo fine, niente capitalismo della sorveglianza né vendita di dati personali. Per farlo, ha speso più di un milione di dollari per tappezzare la città di cartelloni pubblicitari. È finita come chiunque, tranne Schiffman, avrebbe previsto: i cartelloni pubblicitari sono stati vandalizzati da persone che, evidentemente, non credono al fatto che l’AI – né i miliardari – vogliano essere loro amici.
Largest NYC subway campaign ever
Happening now pic.twitter.com/xOtxMsh4pj
— Avi (@AviSchiffmann) September 26, 2025
“Befriend something alive” e “AI wouldn’t care if you lived or died” sono solo alcune delle scritte lasciate dagli abitanti di New York sui cartelloni pubblicitari profumatamente pagati da Schiffman, una reazione che ha reso immediatamente chiara l’ostilità dei newyorchesi rispetto a questa trovata imprenditoriale. Difficile dare torto a chi diffida, visto che Friend è un oggetto abbastanza inquietante già nelle premesse: è pensato per per essere indossato di continuo, così da essere sempre presente nelle nostre vite. Non parla, ascolta, vibra delicatamente al tatto, per poi inviare messaggi allo smartphone del proprietario. È ovvio preoccuparsi della tutela della propria privacy e dei rischi ai quali un simile oggetto può esporla, e da questo punto di vista a poco servono le rassicurazioni dell’azienda produttrice, che garantisce che la collana «rispetta tutti gli obblighi di legge […] per proteggere i diritti, la privacy, la sicurezza, le proprietà» dei clienti.
A proposito della sua non riuscitissima campagna pubblicitaria, Schiffman ha detto che, in realtà, lui lo sapeva che sarebbe andata a finire così e che lo ha fatto apposta, tutto per smascherare l’odio anti intelligenza artificiale che serpeggia tra i newyorchesi. «Ho comprato più spazi pubblicitari di chiunque altro nella storia della città, lasciando nei cartelloni un sacco di spazio bianco in modo che le persone potessero scriverci i loro commenti». Forse anche lui avrebbe bisogno di un amico. Uno vero, però.
Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.