Carolina Cavalli e Benedetta Porcaroli, rispettivamente regista e attrice de Il rapimento di Arabella, al cinema dal 5 dicembre, sono le protagoniste della nostra nuova digital cover.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento
La geografia dell'intrattenimento mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo valutato circa 83 miliardi di dollari.
Dopo aver presentato l’offerta economica migliore, Netflix ha avviato trattative esclusive per acquistare gli studios e le attività di streaming di Warner Bros Discovery, inclusi i marchi Warner e Hbo, come rivelato da Bloomberg. L’accordo tra i due giganti dell’intrattenimento, ancora in fase preliminare, valuterebbe Warner a una cifra superiore alle offerte rivali, circa 83 miliardi di dollari. Per essere finalizzata, però, l’acquisizione richiede l’approvazione delle autorità antitrust statunitensi, dato che il colosso risultante sfiorerebbe il monopolio. Fondendo Warner, Netflix e Hbo si creerebbe un unico soggetto tra il servizio di streaming di punta sul mercato e una delle realtà produttive più importanti negli Stati Uniti.
La notizia ha scatenato la pronta reazione di produttori e star di Hollywood, che tramite una lettera ai membri del Congresso resa pubblica in queste ore da Variety hanno espresso forte contrarietà all’idea. Netflix da tempo lavora all’indebolimento del mercato cinematografico tradizionale legato al passaggio in sala e l’acquisizione di Warner Bros. (tra i principali distributori che portano film in sala) permetterebbe di dare un’altra spallata al sistema degli studios. La fusione sarebbe un terremoto in grado di cambiare la geografia dell’intrattenimento mondiale, cambiando le finestre di uscita dei film, gli accordi con le sale e la competizione sugli sport in streaming, uno dei segmenti più ambiti. In ambito televisivo l’acquisizione di Hbo avrebbe un peso simbolico oltre che industriale: porterebbe sotto lo stesso tetto due modelli diversi d’intendere la serialità, elaborati da due storiche rivali.
Da anni Warner Bros Discovery fatica a ridurre il debito gigantesco che pesa sull’azienda e a competere nelle streaming wars. Dall’altra parte Netflix, forte di una base abbonati globale e di ricavi stabili, sta provando a trasformarsi in un gruppo pienamente integrato: quella in corso è una mossa finanziaria e industriale inedita anche per il servizio di streaming, che in molti pensavano non si sarebbe mosso con tanta decisione, facendo un’offerta formale.
Per Washington questa fusione si avvia a diventare un test politico: l’amministrazione Trump infatti dovrà scegliere se privilegiare la competitività internazionale dei colossi statunitensi o limitare una concentrazione senza precedenti nel settore. A complicare lo scenario c’è la concorrenza di Paramount Skydance. Paramount ha formalmente presentato più di un’offerta per rilevare Warner, segno della determinazione a concludere l’accordo. Il gruppo era considerato favorito da molti sulla base di considerazioni politiche: il padre del Ceo di Paramount, il miliardario Larry Ellison, è una figura di riferimento per l’amministrazione di Trump. Invece il board di Warner Bros Discovery ha già rifiutato un’offerta iniziale giudicata troppo bassa, preferendogli a sorpresa quella di Netflix.
Anche stavolta c'è lui in cima alla classifica mondiale di Spotify, degna chiusura di un 2025 in cui ha realizzato uno dei dischi più apprezzati, messo la sua Porto Rico al centro del mondo della musica e, soprattutto, fatto imbestialire la destra americana.