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14:40 giovedì 18 settembre 2025
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.

Nannigram

Perché il profilo Instagram del regista italiano è il migliore di tutti.

18 Maggio 2021

Quando era arrivato su Instagram lo aveva fatto probabilmente tramite un ufficio stampa o un qualche addetto ai social media, a fine marzo del 2018, con foto di locandine e fotografie di scene e poi sue fotografie tutte ambientate al Nuovo Sacher, perché soltanto del Nuovo Sacher si parla, all’inizio, sul profilo ufficiale di Nanni Moretti. Non mi sembra che in quei mesi venne notato granché, di sicuro non ricordo di averlo mai visto condiviso, perché l’obiettivo di quel modo di comunicare era praticamente quello di dire alla gente cosa fosse in cartellone al suo cinema romano, e quindi qualche like, qualche cuore, alcuni tag per attirare l’attenzione di un’amica o un amico (uno anche per Luciano Nobili, forse appassionato, che però non risponde, almeno pubblicamente). Le didascalie erano quelle fredde tipiche da ufficio stampa, con l’orario degli spettacoli e le emoji della cinepresa e gli hashtag in fondo al testo. Nelle foto in cui compare Moretti con qualche altra regista come Agnès Varda, nella didascalia si legge Nanni Moretti con Agnès Varda alla presentazione del tale film al Nuovo Sacher il tale giorno. Nell’agosto 2018 il profilo pubblica il video di una premiazioni in cui Moretti dice alla platea: «Siamo su Instagram da qualche settimana, non so cosa significa, però questa sala è su Instagram», in cui recita la parte classica di quello che abbiamo imparato a chiamare, su Instagram appunto (e su Twitter, e così via), boomer.

Il 26 aprile 2021, tre anni dopo l’apertura, si parla molto invece dell’Instagram di Nanni Moretti perché i cinema riaprono dopo il lungo lockdown e al Nuovo Sacher si proietta Minari, che ha appena vinto un Oscar, ma questa volta la promozione è diversa: è un filmato (orizzontale, non molto Instagram-friendly ma non fa niente) in cui Nanni è nella hall del cinema e risponde a diverse telefonate di persone che chiedono informazioni, si capisce che sono telefonate finte così lui può spiegare gli orari, la sala, la necessità di prenotare online, ma tutto sembra effettivamente un suo film, lui che fa lo scorbutico a un’immaginaria signora che evidentemente chiede se è un cinema all’aperto, questo noi non lo sentiamo ma lo capiamo dalla sua risposta: «All’aperto? Di giorno? Col sole? Eh».

È da tanto però che l’Instagram di Nanni Moretti è diventato autoriale, imperdibile, che ogni post, sia video che fotografico, viene apprezzato e poi ricondiviso da migliaia di persone – numeri che posso solo ipotizzare, perché la legge sulla privacy europea non permette di conoscerli esattamente – immagino anche fuori dalla bolla dei Millennial generalmente fruitori e al passo delle tendenze Instagram. La cosa interessante è che l’effetto è esattamente l’opposto del boomer che ci si aspetterebbe, o che si aspetterebbe un Millennial arrogante e presuntuoso.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Nanni Moretti (@nannimoretti_)

La trasformazione di tone of voice, come si dice nel marketing, fa pensare che sia Nanni in persona a scrivere le didascalie e magari a scegliere i video e le foto da postare, e se non è davvero lui sarà comunque qualcuno che deve fingere che l’effetto sia quello, ma non importa, quello che conta è che da qualche tempo, a leggere quelle caption, le si legge proprio con la voce e la cadenza scandita che ci ha abituato al cinema. La svolta arriva nel settembre 2019, quando compare finalmente una vecchia foto di Ecce Bombo senza la spataffiata di tag e informazioni e hashtag sotto, ma soltanto la didascalia semplice: «Con Carola Stagnaro, primo giorno di riprese di Ecce Bombo». 

Da lì, iniziano i dietro le quinte delle riprese di Tre piani, il suo ultimo film in sala da settembre 2021, e poi vecchie foto da vecchi set e vecchie foto di Moretti invece in situazioni varie, in vacanza, al cinema, in giro a fare quello che vuole. Instagram come un album molto personale. Molto apprezzato, anche. C’è per esempio una foto di lui e Francesco De Gregori, entrambi bellissimi, antipatici e abbracciati, con la didascalia: «Marzo 1981, Roma, via Oslavia: sul set di Sogni d’oro con Francesco De Gregori». Una didascalia normalissima, eppure che quello è De Gregori lo sanno tutti, e che quella sia via Oslavia, Roma Nord, non importa molto, eppure il mix di informazioni non necessarie e un po’ pedanti sembra funzionare. 

Qualche mese dopo una foto di Margherita Buy in pausa da Tre piani con scritto: «Un momento di pausa durante le riprese di Tre piani. (Quando uscirà il film? E chi lo sa.)», in cui quella parentesi è meravigliosa perché il contrario, sembra, di una frase scelta per stupire, oppure criptica, oppure fatta di quell’ironia in realtà studiatissima tipica dell’insicurezza da Instagram. A maggio 2020 una bella foto di lui che si tuffa a candela, di piedi, da un trampolino altissimo, con scritto: «1983: tuffo dai 10 metri nella piscina del Foro Italico (ancora mi entrava il costume della nazionale giovanile di pallanuoto del 1970…)». La mia preferita è in una foto di una squadra di calcio da nove giocatori, gente di cinema, la didascalia recita: «Anni Ottanta. Con Marco Quattrucci, Giannandrea Pecorelli, Umberto Contarello, Carlo Mazzacurati, Enzo Monteleone, Pietro (non ricordo il cognome), Nikita Michalkov, Carmelo Lombardo», e di nuovo quella parentesi così ingenua, o forse no, per niente, così precisa, così naïf, ma forse nemmeno quello, mi conquista. Mi conquista perché sono portato a etichettare questo modo elegante di usare la lingua di Instagram e non lo capisco, mi sembra nuovo, demolisce questa noiosa distinzione generazionale in cui i Boomer dovrebbero essere imbranati e i Millennial o gli Zoomer (che brutti nomi le generazioni, oltre a che brutti concetti) sul pezzo per tutto, e invece non è così, naturalmente.

C’è spazio anche per qualche progetto video, come il corto in sei parti Autobiografia dell’uomo mascherato, in cui racconta, richiamando molto Caro diario, il nuovo incontro con la radioterapia (la maschera è proprio quella, una retina di plastica forata che si usa per quel tipo di cicli) dopo decenni. Una serie di “fine riprese” di Tre piani, e quando l’attrice o l’attore recitano l’ultima battuta e lui urla stooop ed entra nel video a dire: «Margherita ha finito il fiiiiilllm!» e chiamare l’applauso di tutto il set sembra di percepire la bellezza dell’arte, o per dirla in modo stupidamente poetico e amatoriale “la magia del cinema”. Poi, il 15 agosto 2021, si fa seguire per Roma mentre guida una Vespa, questa volta col cambio automatico e moderna, mentre sotto suona sempre “I’m Your Man” di Leonard Cohen come in Caro diario, e il 31 agosto invece fa un altro giro in Vespa questa volta con musica di Kosturica. Molto tenere anche la fotografia in cui gioca a calcio in Superga e maglia del Flamengo, probabilmente anni Ottanta, didascalia: «Qualche anno fa», o quella in cui è accovacciato dietro una rete da tennis, campo in terra, e scrive: «Felicemente battuto da mio figlio 6-3, 6-3, 6-0». È vestito in modo poco professionale, direi proprio da papà, un Boomer alla riscossa, che sa fare l’Instagram migliore di tutti.

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